Giovedì 21 novembre 2024, ore 19:03

Manifestazione 

Sbarra a Meloni: serietà e responsabilità vanno ricambiate 

“Partecipare per crescere: migliorare la manovra, costruire un nuovo Patto sociale”. Questo lo slogan della manifestazione nazionale della Cisl in piazza Santi Apostoli a Roma. L'iniziativa coincide con la Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza sulle donne. Tutte le delegazioni presenti hanno portato al braccio e sulle bandiere un nastro rosso per dire “No” appunto alla violenza contro le donne. A questo tema il segretario generale Sbarra ha dedicato le prime parole dal palco: “Questo è un giorno di memoria, di lotta. Che dovrebbe durare tutto l'anno. Che dovrebbe colmare le coscienze di ogni uomo, senza sosta, in ogni singolo istante. Il nostro grido oggi si alza per Giulia e per tutte le vittime di femminicidio. Un'infinita lista della vergogna. Non possiamo più tollerare l'intollerabile. Dobbiamo alzare il livello di guardia. E dobbiamo farlo noi uomini per primi. Sradicando e condannando nella vita di ogni giorno e nell'impegno sociale anche le più velate espressioni e rappresentazioni maschiliste”. Il sindacato “continuerà a battersi in ogni luogo di lavoro e su ogni territorio. Continuando ad investire sui propri sportelli antiviolenza. Attraverso la contrattazione e nella progettualità sociale. Sapendo che l'antidoto più importante si chiama lavoro, lavoro dignitoso, per tutti. Il lavoro è lo strumento di emancipazione per milioni di donne che ancora non hanno l'indipendenza per allontanare i propri aguzzini”.
In piazza le delegazioni di tutte le regioni e delle varie categorie produttive i cui delegati si sono alternati negli interventi sul palco.
Sbarra, che ha inviato un messaggio chiaro alla premier Meloni: “In questi mesi la Cisl si è adoperata con grande senso di responsabilità per assicurare relazioni sindacali costruttive, propositive. E abbiamo offerto serietà e affidabilità al Governo, ma la serietà va ricambiata con altrettanta responsabilità”. Il grande obiettivo della manifestazione “è migliorare la manovra, a cominciare dalle pensioni; e avviare un confronto e un dialogo su un'Agenda 2024 fatta di priorità che riguardano crescita, sviluppo sostenibile, rilancio degli investimenti e recupero di produttività, qualità e stabilità del lavoro, formazione e competenze. Questa è la condizione - evidenzia il numero uno di Via Po - che ci potrebbe portare a negoziare un nuovo e moderno patto sociale che metta al centro la dignità della persona, la qualità del lavoro, la coesione sociale del Paese”. Spiega Sbarra: “Alla premier Meloni martedì chiederemo di modificare tutto il pezzo sulle pensioni della manovra. Vogliamo un chiaro e deciso riferimento ad una pensione contributiva per i giovani e per le donne. Bisogna ritirare l'articolo 33 che restringe e penalizza aliquote e rendimenti per alcune categorie della Pa: medici e infermieri, personale degli enti locali, maestre d'asilo, ufficiali giudiziari. Non si può continuare a fare cassa sulle pensioni delle lavoratrici e dei lavoratori. Vanno eliminate le restrizioni su Ape sociale e Opzione donna e bisogna investire di più sull'indicizzazione e la perequazione delle pensioni”. Sbarra ha ribadito che nella manovra ci sono luci e ombre. E che molte delle luci sono dovute alle indicazioni del sindacato recepite dall'Esecutivo. Ecco perché la Cisl “rispetta anche se non condivide molte volte le scelte e le strategie di Cgil e Uil”. Tuttavia “il sindacato deve restare unito, compatto su grandi obiettivi strategici. Continuiamo ad avere piattaforme comuni, a gestire rinnovi contrattuali, a governare crisi aziendali. Rispettiamoci, condividiamo e smettiamola di pensare ad una egemonia che è finita con il Novecento”. Aggiunge Sbarra: “Le norme sul diritto di sciopero sono chiare. Nessuno pensi minimamente di mettere in discussione un diritto costituzionale: alzeremmo davvero le barricate in questo Paese. Detto questo bisogna affidarsi alle valutazioni di una Commissione di garanzia che deve restare autonoma, indipendente e contemperare il giusto diritto di sciopero con l'altrettanto diritto dei cittadini ad usufruire dei servizi pubblici essenziali”.
Giampiero Guadagni

( 25 novembre 2023 )

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