Ezio Tarantelli ”resterà sempre per la Cisl un punto di riferimento costante ed un modello illuminato da far conoscere ai giovani. Ma è soprattutto la politica che dovrebbe far tesoro degli insegnamenti di Tarantelli in una fase delicata in cui occorre un grande senso di responsabilità collettivo per garantire al nostro Paese quella stabilità di governo e quella capacità di guidare , anche sul piano europeo, i necessari cambiamenti istituzionali ed economici con equità e senso di giustizia sociale”. Così la segretaria generale della Cisl Annamaria Furlan ricorda la figura dell’economista ucciso dalle Br il 27 marzo 1985 davanti alla Facoltà di Economia a Roma. Tarantelli era ”un riformatore vero. L’impegno per contrastare l’inflazione negli anni ottanta fu una vittoria della democrazia di cui si giovarono soprattutto i lavoratori e la povera gente”. Ma il pensiero di Tarantelli ha posto le premesse dei grandi accordi della politica dei redditi nel 1992 e nel 1993 che ci hanno salvato dalla bancarotta e tenuti agganciati all''Europa”. Fu anche un convinto assertore di politiche attive del lavoro. L’accordo innovativo sulle relazioni industriali che abbiamo siglato con Confindustria fa è figlio anche delle sue idee e della sua lezione”.
Sottolinea Furlan: ”In queste giornate ci sono stati segnali davvero preoccupanti. Le scritte ingiuriose sui muri di Modena dove insegnava Marco Biagi, l''oltraggio alla lapide di Via Fani, le parole offensive di Barbara Balzarani nei confronti dei parenti delle vittime del terrorismo testimoniano quanto sia debole il senso di coesione e di appartenenza nella nostra comunità”.