Ai lavori del parlamentino Cisl erano presenti come ospiti i segretari generali di Cgil e Uil, Maurizio Landini e Pierpaolo Bombardieri.
Nato 61 anni fa in provincia di Reggio Calabria, Sbarra è stato subito in prima linea, come operatore territoriale della Fisba, la federazione della Cisl che associava e organizzava i braccianti agricoli, florovivaisti e gli operai idraulico forestali. Nel 1985 viene eletto segretario generale della Fisba di Locri. Dal 1988 al 1993 guida la Cisl dello stesso Comprensorio per poi diventare segretario generale della provincia di Reggio Calabria, dove rimane fino ad aprile del 2000 quando viene chiamato alla guida della Cisl calabrese. Nel 2009 è chiamato a Roma per far parte della Segreteria Confederale nazionale. Nel 2015 guida la Fai Cisl nazionale, protagonista dell’approvazione della storica legge 199 del 2016 contro il caporalato.
Sbarra si troverà ora a gestire dossier ai quali stava comunque lavorando da mesi al fianco di Furlan: blocco dei licenziamenti, riforma degli ammortizzatori sociali, politiche attive del lavoro, piano vaccini, Recovery plan, pensioni e scuola. Senza dimenticare le vertenze in aziende strategiche come Alitalia ed ex Ilva.
Il nuovo segretario generale della Cisl sarà inoltre attento a temi a lui cari come contrattazione, rappresentanza, salario minimo legale cui si è sempre opposto, lavoro digitale e su piattaforma e smart working. Uno di primi impegni legati alla pandemia sarà anche il lavoro che porterà avanti con Cgil, Uil e Confindustria per aggiornare i protocolli sulla sicurezza per consentire la continuazione o la ripartenza delle attività produttive. Il debutto da leader dovrebbe essere già questa settimana al tavolo con il ministro del Lavoro, Andrea Orlando, del quale ha apprezzato il metodo di confronto con le parti e il cronoprogramma su ammortizzatori e blocco dei licenziamenti che terminerà a fine mese.
Nel suo discorso di insediamento l’omaggio a Franco Marini ”padre nobile e orgoglio della nostra Organizzazione”; poi il ringraziamento ad Annamaria Furlan, ”timone e vela ineguagliabili per il sindacato”. Le prime parole di Luigi Sbarra segretario generale intrecciano passato, presente e futuro della Cisl, con l’impegno di proseguire sulla strada intrapresa: dialogo, coesione e concertazione.
Per il nuovo numero uno di Via Po ”è tempo di costruire un nuovo e moderno Patto sociale, rimboccandosi tutti le maniche per affrontare sia l'emergenza che la prospettiva”.
L’Italia, ricorda Sbarra, ha perso nell'ultimo anno 500 mila posti di lavoro e corre il rischio di vederne bruciare altri centinaia di migliaia: bisogna allora fare riforme radicali e unire il Paese, guardando a quelli che hanno sofferto di più, cioè le donne, i giovani e i precari. L'esigenza sottolineata dal presidente del Consiglio Draghi di difendere e proteggere tutti i lavoratori ”è un segnale da apprezzare, ma senza innamorarci delle parole. Valuteremo - ha avvertito - e metteremo a verifica i fatti”. Per Sbarra ora è necessario prorogare le protezioni sociali, a cominciare dall’estensione del blocco dei licenziamenti, degli ammortizzatori e delle indennità Covid. Ma è anche il momento di iniziare una stagione nuova, nella quale vi sia una comunicazione ”più sobria, basata sui fatti e non sulle urla”, che unisca le persone e il Paese sui valori della Costituzione, ”senza il linguaggio volgare, offensivo, odioso che spesso caratterizza i social network”. All'esecutivo Sbarra chiede subito un incontro per aggiornare i protocolli sulla sicurezza così da facilitare la somministrazione dei vaccini nei luoghi di lavoro. Quindi di cogliere con concretezza progettuale l'occasione forse irripetibile del Recovery Plan e di procedere alle necessarie riforme, perché ”per l'Italia, il tempo del coraggio e del cambiamento è questo. E’ adesso”, E l’obiettivo è quello di rendere il Paese ”più giusto, aperto, inclusivo e ricco di opportunità, di lavoro e di vita”.
In precedenza, nel suo discorso di saluto, Furlan ha ripercorso gli anni del suo mandato. Un mandato che inizia il 24 giugno 2014, quando diventa segretaria generale aggiunta, per poi essere eletta numero uno dal Consiglio generale, l’8 ottobre dello stesso anno. Il primo luglio 2017 il XVIII Congresso confederale la rielegge al vertice dell’organizzazione. La sindacalista ripercorre le tappe, gli accordi, le manifestazioni e i momenti più significativi di questi anni nella vita sindacale ma anche politica ed economica del Paese, fino alla pandemia. In questi sette anni, ricorda, la Cisl è cresciuta “in consenso e rinnovi Rsu, nel pubblico e nel privato”. L’anno passato è stato quello di una svolta drammatica e imprevedibile. “Il 2020 - evidenzia - ci ha cambiato, in profondità e per sempre. Per questo dobbiamo ripensare il paradigma economico, sociale, ambientale”. La crisi, aggiunge la segretaria generale uscente, “ha allargato ulteriormente le differenze e la povertà”. E sono stati solo “l'eroismo del personale sanitario e il comportamento responsabile dei cittadini” a consentire di “reggere l'urto”. “La Cisl - sottolinea ancora Furlan - c’è sempre stata, le nostri sedi sono rimaste aperte e abbiamo assicurato sostegno”. Dal Governo, ricorda la sindacalista, Via Po ha preteso “ammortizzatori sociali, divieto di licenziamento e misure di sostegno alle imprese”, continuando sempre a fare la propria parte “per mantenere alta l'attenzione sul lavoro”. “Abbiamo sperimentato l'isolamento - aggiunge -, la necessità di proteggersi, il distanziamento, il lavoro da remoto, l'incertezza e l'illusione che l’arrivo dell'estate avesse archiviato la pandemia”.
Tornando all’esperienza dentro il sindacato, dai territori fino a Via Po, Furlan sottolinea “il privilegio e l’onore di guidare una grande organizzazione sindacale” ed evidenzia “la grande soddisfazione di candidare Luigi Sbarra a segretario generale”. Il testimone, continua, passa “in mani sicure”. “Con te - aggiunge, rivolgendosi al nuovo segretario generale - la Cisl si rafforzerà e la tua guida sarà illuminata dai valori che esprimi in ogni tuo gesto”.
Furlan saluta anche i suoi compagni di strada di Cgil e Uil. “A Landini - dice - regalerò una felpa della Cisl. Gliel’avevo promessa a Natale, anche se noto che porta spesso la cravatta. Ci ha preso gusto”. A Pierpaolo Bombardieri, la sindacalista riconosce quell'amicizia nata nel corso del suo mandato e rinforzata dalla telefonata di solidarietà arrivata “una serata davvero brutta dopo un attacco al nostro sindacato”.
Al suo successore ma in generale a tutte le donne e gli uomini del sindacato, Furlan rivolge un invito: “Abbiate cura della Cisl, è l’incontro migliore per chiunque abbia bisogno di essere aiutato. Speriamo che presto si possa tornare a respirare positività e quindi... uscimmo a riveder le stelle. Ancora insieme, ancora nella Cisl”.
Giampiero Guadagni
Ilaria Storti