I tempi sono maturi per la partecipazione dei lavoratori agli utili delle aziende e ad una vera democrazia economica. Lo ha ribadito con forza Luigi Sbarra intervenendo questa mattina all’assemblea dei lavoratori di Poste Italiane al Centro di meccanizzazione di Fiumicino, nel quadro delle iniziative sindacali della Cisl per la Festa della Partecipazione. Domani saranno invece allestiti i gazebo nelle piazze di tutta Italia per la raccolta firme a sostegno del progetto di legge Cisl. "Questo è il momento di un’ulteriore spinta per raggiungere i nostri obiettivi entro la fine di novembre. Una campagna che ha già raggiunto l’obiettivo delle centomila firme”.
Parlando ad una platea di 800 lavoratori, Sbarra ha ringraziato ”una grande realtà come Poste Italiane per aver voluto ospitare il primo giorno della Festa della Partecipazione della Cisl e dare voce a lavoratrici e lavoratori che vogliono stare dentro il cambiamento e guidarlo da protagonisti”. Ha aggiunto il numero uno di Via Po: ”Iniziamo da Poste Italiane la più grande azienda pubblica del Paese ad introdurre con la contrattazione forme avanzate di partecipazione fino alla presenza dei rappresentanti dei lavoratori nel CdA”. Il segretario generale della Cisl ha ribadito che ”aumentare il coinvolgimento dei lavoratori nella governance delle aziende vuol dire organizzare le attività in maniera più dinamica, condivisa, flessibile, arginare le delocalizzazioni, frenare la pirateria industriale, più controllo nei cantieri, sui campi e nelle fabbriche”. Partecipare ”è la via di una comunità più unita, efficiente, capace di aumentare motivazione dei lavoratori e qualità delle produzioni, innescando stimoli alla ricerca, all'innovazione, alla formazione. Mettendo concretamente la persona al centro”. La chiave per far funzionare il progetto è ”unire in un nuovo rapporto lavoro e capitale, l'azienda col territorio attraverso relazioni industriali innovative, libere, generative”, ha osservato ancora Sbarra per il quale ”la via della partecipazione si percorre con il motore della contrattazione”.
E a margine dell’assemblea Sbarra ha anche commentato il documento approvato dal Cnel: ”Giusto parlare di salario minimo, di salario dignitoso, restando nel perimetro delle indicazioni che ci manda l'Unione europea nella direttiva. Troviamo la soluzione rafforzando, valorizzando la contrattazione collettiva e migliorando le relazioni sindacali”. Il leader Cisl ricorda che ”c’è un tema di povertà lavorativa che noi vogliamo affrontare contrastando ad esempio stage e tirocini extracurriculari, part time involontari, dove il problema non è il minimo tabellare ma quello di assicurare più ore lavorate”. Inoltre ”combattiamo le false partite Iva, le cooperative spurie: la politica ci aiuti a valorizzare, a rafforzare la contrattazione collettiva e a risolvere questa vecchia piaga. Abbiamo centinaia e centinaia di contratti che non si rinnovano alla scadenza. E quando un contratto lo si rinnova dopo 8-10 anni, è naturale che lì abbiamo precarietà e povertà lavorativa, salariale e retributiva”.
In serata i sindacati sono attesi a Palazzo Chigi per un confronto sulla manovra in vista del Cdm di lunedì mattina. Sbarra ha sottolineato che ”al Governo la Cisl chiede impegni concreti su crescita, taglio tasse, rinnovo contratti, lavoro. ”Il primo comandamento è: ogni euro liberato dalla Nadef, insieme alle altre risorse, dovrà sostenere una manovra espansiva, fondata sulla centralità del lavoro, sul riscatto delle fasce medie e popolari, che recuperare produttività per poterla redistribuire su salari, retribuzioni e orario di lavoro. Occorre un accordo trilaterale Governo-imprese-sindacati ”per mettere sotto controllo prezzi e tariffe”. Tra le priorità, il leader Cisl indica la continuità del taglio al cuneo contributivo, la piena indicizzazione e perequazione delle pensioni, l’azzeramento delle tasse sui frutti della contrattazione di secondo livello, il rinnovo dei contratti pubblici, investimenti sulla sanità, il miglioramento dell’assegno unico per le famiglie.
Il messaggio è chiaro: ”Vedremo cosa il Governo metterà sul tavolo e faremo le nostre valutazioni, come sempre, senza pregiudizi, senza furore ideologico ma anche senza fare sconti a nessuno”.
Infine un monito: ”Nessuna fuga in avanti sulla privatizzazione di quote di Poste Italiane e di altre aziende a capitale pubblico. Il Governo si confronti prima con il sindacato. Piuttosto, va contrastata l’evasione fiscale e va chiesto un contributo di solidarietà alle grandi multinazionali della logistica, dell’energia, del digitale, della farmaceutica”.
Giampiero Guadagni