Non sarà per niente un anno bellissimo perché in autunno ci sarà da preparare una legge finanziaria che parte già con 40 miliardi per esorcizzare l’aumento dell’Iva, per finanziare il reddito di cittadinanza e con una crescita che non è all'1% ma allo 0,2%". E' la previsione della segretaria generale della Cisl, Annamaria Furlan, secondo cui ”non si cambia la realtà negandola”. Per Furlan la politica dell’esecutivo ”brucia futuro per l’Italia e non può essere certo un modello per l'Europa”. Concludendo la due giorni su Europa, cultura e lavoro, promossa a Matera da Cgil, Cisl e Uil, Furlan ha sostenuto che il governo ”aumenta la spesa corrente gonfiando deficit e debito senza un progetto e una visione di futuro, senza effettuare i necessari investimenti per la crescita e l'innovazione, per la cultura, per il sostegno all'occupazione, ai redditi da lavoro, da pensione e ai consumi”. L’esecutivo, inoltre, ”tiene inutilmente bloccate le infrastrutture già finanziate e con esse centinaia di migliaia di posti di lavoro e riporta l’Italia nella palude degli appalti scarsamente trasparenti e fondati sul massimo ribasso, mentre si continua ad ammalarsi e morire di lavoro sempre di piu' proprio a causa delle troppe opacità e di una competizione da costi insostenibile”.
E anche per Landini ”i dati Ue confermano la necessità di un cambio radicale delle politiche economiche e sociali del Paese”. Osserva il leader Cgil: ” Bisogna cambiare dunque non perché ce lo chiede l’Europa ma perché in effetti le cose non vanno. Si conferma anche la natura recessiva delle manovre precedenti. La situazione economica è difficile ed è inutile che continuino a raccontarci balle”.
Da parte sua Barbagallo rimarca: ” L’altalena dei dati conferma che senza investimenti pubblici e privati non avremo la possibilità di far crescere il pil al 2%, che è la soglia minima per cominciare a ridurre il debito pubblico e rilanciare il potere d’acquisto di lavoratori e pensionati”.
E in vista delle Europee, il leader Uil sottolinea: ”Dobbiamo costruire un’Europa nuova e diversa, come la volevano i padri fondatori. Contro i sovranisti, ii nazionalisti, i razzisti dobbiamo fare in modo di avere un'Europea virtuosa in condizione di darci una mano per lo sviluppo”.
Tema, questo, ripreso e rilanciato con forza dalla segretaria generale della Cisl. ”E’ necessario costruire una nuova Europa "senza muri e barriere xenofobe, unita nei valori del lavoro e della giustizia sociale, della sicurezza comune, dell'accoglienza, dell'integrazione, della solidarieta'. Del rispetto e della valorizzazione della persona umana”. Secondo Furlan ”l’Europa o sarà del lavoro o non sarà”. Senza le giuste risposte ”i veleni del nazionalismo e del sovranismo si diffonderanno più facilmente, perché troveranno un terreno reso fertile dal disagio sociale, dall’ansia per il futuro, dalla paura che genera frustrazione e rabbia”. Per la leader della Cisl, il lavoro e le persone devono tornare al centro delle scelte dell'Unione Europea e dei singoli paesi del nostro Continente. ”Lavoro e libertà stanno insieme. Così come democrazia e responsabilità, come pace, cultura e solidarietà”. Il nostro futuro ”è l'Europa dei popoli, ma per non disperdere le nostre tradizioni di accoglienza e d'integrazione è fondamentale dare risposte a chi da anni vede erodere la qualità della propria condizione di vita, a chi sente messa in discussione la propria sicurezza, a chi pensa che l'esistenza dei propri figli sarà peggiore della sua.”Conclude Furlan: ”Occorre riprendere un cammino collettivo di partecipazione, di rinascita e di speranza da realizzare concretamente nell'Europa necessaria: l'Europa delle opportunità, dello sviluppo, dei poli, del alvoro”.
Infine una risposta a Landini e Bargaballo sull'unita' sindacale: ”Facciamo unità e parliamo di unità; ma prima di parlare del dove e del come e delle regole, dobbiamo discutere del perché e per chi”. Aggiunge Furlan: ”Sono convinta che se staremo sempre a quella domanda, perché e per chi, non perderemo il filo di stare assieme e creare unità e offrirla a tutto il Paese”.