Giovedì 21 novembre 2024, ore 19:16

Metalmeccanici 

Ex Ilva, Stellantis, contratto: le prime sfide per il nuovo leader Fim Uliano 

Ex Ilva, Stellantis, apertura della stagione contrattuale. Sono queste le principali partite che in questo periodo interessano il settore metalmeccanico. Partite che da ieri gioca come segretario generale della Fim Cisl Ferdinando Uliano, eletto martedì mattina dal Consiglio generale alla guida della categoria su indicazione del segretario uscente Roberto Benaglia.
Su Acciaierie d'Italia in amministrazione straordinaria il Governo ha convocato lunedì prossimo alle 19 i sindacati metalmeccanici nella Sala Verde di Palazzo Chigi. Si tratta del primo incontro tra Esecutivo e sigle sindacali dopo l'ammissione della società all’'amministrazione straordinaria e la dichiarazione dello stato di insolvenza da parte del Tribunale di Milano. Sono stati i sindacati a chiedere un incontro al Governo per un punto di situazione alla luce della gestione commissariale che ormai governa l'azienda. Sottolinea Uliano: ”Dobbiamo far ripartire una macchina che di fatto ha il motore fermo, l'anno scorso sono state prodotte solo 3 milioni di tonnellate di acciaio. Abbiamo la necessità di mettere in funzionamento a pieno regime l'altoforno, l'unico che funziona. Oggi abbiamo una produzione di 1,5 milioni di tonnellate di produzione. Quindi servono subito i 320 milioni di euro disposti dal Governo per riaccendere la macchina”. Le risorse sono l'elemento cardine per alimentare il forno e per mettere in sicurezza. I commissari hanno detto che in questa situazione con Mittal si è rallentata la manutenzione. ”Ora è fondamentale mettere in sicurezza gli impianti. Poi bisogna ripartire con gli altiforni perché non si può andare in stop and go, ma bisogna alimentarli e farli funzionare. Nel momento in cui parte il primo altoforno e va a pieno regime, il commissario ci ha detto che vuole far ripartire il secondo altoforno. L'ex Ilva deve diventare una realtà normale che produce, riduce la cassa integrazione e ragiona sulle prospettive future”.
Quanto a Stellantis, Uliano apprezza le rassicurazioni dell’Ad Tavares sul futuro in Italia (”Sentiamo una responsabilità etica verso i nostri dipendenti che voglio ringraziare per tutto ciò che stanno facendo”, ha altro detto Tavares). Sottolinea il neo segretario Fim: ”Abbiamo visto passi importanti in avanti e col le assegnazioni di cinque modelli a Melfi, la nuova pandina per Cassino. Abbiamo però tante altre questioni che devono essere declinate con impegni precisi, come a Mirafiori dove c'è bisogno di una auto in più, rispetto alla 500 elettrica. Bisogna rilanciare Maserati e non spostare la data al 2028 per la nuova Quattroporte elettrica. Bisogna far partire gli investimenti su Cassino”. Sull’obiettivo del Governo di portare la produzione in Italia ad 1 milione di veicoli Uliano osserva come questo obiettivo sia possibile solo se si sostiene la crescita della produzione del 30%, aumentando l'efficienza, abbassando i costi energetici, accompagnando la trasformazione dell'indotto, più orientato alla meccanica rispetto al digitale e all'elettronica.
In questi anni la Fim è stata protagonista nelle crisi e nelle riorganizzazioni che hanno colpito il settore metalmeccanico. ”Ci siamo distinti per la capacità di lottare e di trovare le soluzioni per le lavoratrici e i lavoratori, sia nelle vertenze territoriali delle piccole e medie aziende che per nelle crisi di maggior risonanza nazionale: ex Ilva Acciaierie d'Italia, Acciaierie di Piombino, Ast di Terni, Sirti e le installazioni, le aziende del settore auto dall'ex gruppo Fiat, con Stellantis, Iveco, Marelli, Bosch, Speedline, Bekaert. Il settore dell'elettrodomestico con Whirlpool ed Electrolux, Wartsila, Blutec, Piaggio Aereo e a tante altre. Ai tavoli ministeriali e a quelli di crisi abbiamo acquisito una forte autorevolezza e il riconoscimento da parte dei diversi Governi”.
Più in generale Uliano afferma: ”Dobbiamo lavorare per dare continuità al lavoro fatto in questi anni per rafforzare la nostra presenza nei luoghi di lavoro e la capacità di essere portatori di una visione nuova”. Aggiunge Uliano: ”Gli scioperi separati non fanno fare passi in avanti al sindacato, soprattutto sui temi della salute e della sicurezza”. Un mese fa Fim, Fiom e Uilm hanno presentato la piattaforma unitaria per il contratto 2024-2027. Nero su bianco una serie di punti che vanno dalla richiesta di aumento salariale, per recuperare il potere d'acquisto, che quantificano in 280 euro medi. Fino a quella che sarebbe una svolta e che parte da una fase di sperimentazione contrattuale ”con l'obiettivo di raggiungere progressivamente una riduzione dell'orario di lavoro a 35 ore settimanali”.
Il contratto attuale scade il prossimo 30 giugno e riguarda 1,5 milioni di lavoratori. In Italia ci sono già esperienze dove la riduzione dell'orario di lavoro, a parità di salario, è una realtà: nella motor valley, per esempio, Toyota, Ducati e Lamborghini. Nel rinnovo del contratto integrativo di Leonardo è prevista la sperimentazione della riduzione dell'orario di lavoro nelle aree produttive fino a 16 ore al mese. Per le tute blu è una via anche per affrontare le nuove sfide: la transizione ecologica, digitale e tecnologica insieme ai processi di riorganizzazione e crisi necessitano di “risposte inedite” per gestire gli effetti occupazionali e per garantire, promuovere ed incrementare buona occupazione e conciliare la vita e il lavoro e per rafforzare la formazione. Un tema centrale insieme a quello della sicurezza sul lavoro e degli appalti, su cui le sigle dei metalmeccanici chiedono pure di intervenire indicando l'obbligo per le imprese in appalto che operano in quel contesto produttivo di applicare il contratto metalmeccanico industria.
Intervenendo al Consiglio generale Fim, il segretario generale della Cisl Sbarra ha sottolineato la necessità di ”un grande Patto per l'industria italiana, basato sulla partecipazione sia a livello nazionale, sia a livello di territorio, di distretto, di gruppo, di singola azienda. Bisogna riprendere in mano le redini di una politica industriale con la capacità di progettare strumenti in grado di governare in positivo questa complessa stagione di transizione”.
Giampiero Guadagni

( 19 marzo 2024 )

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