Per i lavoratori di Equitalia oggi è il giorno della protesta contro quella che in una nota di First Cisl, Fabi, Fisac Cgil, Ugl Credito e Uilca, definiscono "una manovra fiscale improvvisata, iniqua e punitiva per tutti loro". La chiusura di Equitalia, affermano i sindacati, "non risolve i problemi delle iniquità del sistema fiscale del paese; le lavoratrici ed i lavoratori della riscossione chiedono rispetto per i loro diritti, le loro professionalità e le specificità contrattuali, anche previdenziali. Con la manifestazione nazionale a Roma in piazza Madonna di Loreto i dipendenti di Equitalia intendono fare valere la loro dignità di operatori professionali al servizio della collettività organizzata", concludono.
Nei giorni scorsi la First Cisl aveva anche inviato una lettera al Presidente della Repubblica, per ribadire le motivazioni che hanno condotto allo sciopero di oggi, auspicando, soprattutto dopo le intimidazioni degli ultimi giorni, una "voce solidale" verso i lavoratori e una modifica del provvedimento.
"I dipendenti di Equitalia sono persone serie e preparate professionalmente che hanno fatto solo il proprio dovere, applicando le leggi per assicurare alle casse dello Stato i proventi della lotta all'evasione fiscale". A sottolinearlo è la segretaria generale della Cisl Annamaria Furlan dalle colonne de "Il Tempo" a proposito dello sciopero di oggi dei dipendenti di Equitalia. "I lavoratori di Equitalia oggi sono in piazza a Roma per difendere le loro prerogative e l'importanza del servizio di riscossione delle tasse e dei tributi evasi a livello locale e nazionale - aggiunge la leader della Cisl. E' una battaglia sindacale emblematica. Forse c'è stato in questi anni un eccesso di norme vessatorie nei confronti di chi aveva anche piccole pendenze con il fisco. Ma la scelta del Governo di trasformare Equitalia in ente pubblico economico non giustifica le offese e le gravi intimidazioni cui sono stati sottoposti i dipendenti, la cui unica colpa è quella di essere dei servitori dello Stato.Una funzione pubblica senza dubbio delicata ma fondamentale in uno stato di diritto per garantire le entrate fiscali ed i servizi pubblici ai cittadini"' sottolinea la Furlan. " I dipendenti di Equitalia non possono essere "rottamati" ma hanno tutti il diritto di continuare a prestare la loro attività senza il bisogno di nuove selezioni pubbliche o ulteriori penalizzazioni contrattuali e salariali.Un fisco equo è alla base di un sano rapporto tra Governo e cittadini. La battaglia dei lavoratori Equitalia è simile a quella di tutti i cittadini italiani che reclamano più giustizia fiscale,servizi efficienti, città pulite, scuole ed ospedali di qualità. Ecco perché abbiamo proposto a Cgil e Uil di costruire insieme una piattaforma unitaria per aprire il confronto con il Governo con l'obiettivo di cambiare radicalmente il sistema fiscale con lo stesso metodo concertativo e lo spirito costruttivo che abbiamo utilizzato nelle scorse settimane per modificare la legge Fornero sulle pensioni".
"Chiediamo continuità dei diritti contrattuali e previdenziali di lavoratori che hanno sempre fatto solo il loro dovere nel rispetto delle leggi e delle normative vigenti". È quanto afferma il segretario generale di First Cisl in piazza oggi a Roma assieme agli altri sindacati. "È ora - aggiunge - che la politica prenda atto del fatto che usare i lavoratori come capro espiatorio per occultare le iniquità delle leggi non paga. Oggi in piazza migliaia di lavoratori hanno testimoniato dignità e chiesto rispetto: è un preciso dovere dello Stato, che essi servono con abnegazione, tenerne conto".
Il segretario generale di First Cisl ricorda che il testo del decreto fiscale, oltre a non chiarire quale sarà il loro futuro contratto di lavoro, pretenderebbe di sottoporre i lavoratori "ad una selezione e valutazione delle competenze, che nel contesto sembra rispondere a demagogici intenti vessatori". Dichiarandosi confidente in una modifica del provvedimento in sede di Commissione, Romani sottolinea come nella stesura attuale si possano "individuare profili di fragilità costituzionale in un provvedimento che costituirebbe un inedito e pericoloso precedente nel mondo del lavoro, introducendo per suo tramite nella prassi la possibilità, per qualunque azienda, di riselezionare i propri dipendenti in ogni operazione di cessione d'impresa o di ramo, aggirando le norme sui licenziamenti collettivi e individuali".
(Approfondimento domani su Conquiste Tabloid)