Le rassicurazioni di ThyssenKrupp non rassicurano i sindacati dell’Ast di Terni. Al ministero dello Sviluppo Economico il capo delle relazioni esterne del gigante tedesco Peter Sauer ha provato a dissipare i timori causati dalla joint venture con gli indiani di Tata, dal cui perimetro Ast è rimasta esclusa. Le acciaierie di Terni sono state definite non strategiche da Tk, che ha dato l’impressione di essere orientata alla loro cessione. A Fim Fiom e Uilm, che erano affiancate dalla Regione Umbria e da diversi parlamentari locali, Sauer ha spiegato che "non c'è alcun motivo di preoccuparsi per le sorti di Ast" dopo l'accordo con Tata: la cessione non è nelle intenzioni della multinazionale" a maggior ragione visto l'andamento molto positivo registrato negli ultimi anni". Ciò nonostante Ast rimane "non strategica".
Per questo al termine dell’incontro la Fim, con il coordinatore nazionale per la siderurgia Raffaele Apetino e il segretario regionale Simone Liti, al termine della riunione sostiene che Tk "non ha né confermato né smentito" l’ipotesi della vendita. Per i due sindacalisti a questo punto è "urgente un chiarimento in tempi brevi per garantire una prospettiva di lavoro del sito di Terni e delle sue produzioni". Chiarimento che dovrebbe passare da "un tavolo di confronto al ministero con la presenza delle istituzioni e del ministro Di Maio".
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