Un primo maggio dedicato alla sicurezza sul lavoro al Sud si declina inevitabilmente nelle piaghe dello sfruttamento e del caporalato. A sottolinearlo nel suo intervento questa mattina a Carfizzi, in provincia di Crotone, per la celebrazione del Primo Maggio, ci ha pensato il segretario generale aggiunto della Cisl, Luigi Sbarra. "Qui, dal nostro Sud, a Carfizzi, luogo di lotte contadine contro lo sfruttamento e il caporalato, vogliamo lanciare un messaggio forte a tutte le istituzioni e alla politica: la sicurezza nei luoghi di lavoro impone una svolta, un’azione decisa e coordinata con le articolazioni della società per dare risposte a un’emergenza nazionale che presenta ancora al Mezzogiorno le ferite più dolorose”, ha sottolineato Sbarra.
“Il sindacato – ha aggiunto – deve essere maggiormente coinvolto in una strategia ben declinata sui territori. Servono più ispezioni, e più ispettori. Ma soprattutto ci vuole la capacità da parte delle istituzioni di orientare i controlli in maniera più mirata e intelligente. Per questo la cooperazione con il mondo del lavoro è determinante”. “Il Mezzogiorno – ha sottolineato ancora Sbarra - può diventare la più rilevante opportunità di rilancio per l’economia italiana ed europea, ma per il momento rappresenta la più grande occasione persa. Dobbiamo partire dalla più strategica delle risorse: il capitale umano. Il lavoro dignitoso è la colonna su cui si regge lo sviluppo e la precondizione essenziale per prosciugare il bisogno di cui si nutre il cancro della criminalità organizzata”. “Ognuno deve fare la sua parte. I leader di partito guardino bene le bandiere unite del sindacato. E si rendano conto che la politica ha molto da imparare da questa società e dal nostro Sud”.