Con la fine dell'anno scolastico che si avvicina, si intensifica il confronto tra sindacati e ministero sull'apertura estiva degli istituti. Nell'ultimo incontro, i rappresentanti ministeriali hanno esposto alle sigle del comparto il “Piano estate”, che prevede per il prossimo biennio molte nuove esperienze rispetto alle progettazioni degli ultimi anni, guarda a buone pratiche nell’utilizzo degli spazi e si somma e si integra con le attività dei progetti Pnrr. La scelta sulle aperture e sui progetti sarà demandata alle istituzioni scolastiche, non trattandosi di attività obbligatorie. Il progetto si rivolge anche alle scuole Primarie e secondarie di primo e secondo grado, comprese le scuole paritarie. 
Le risorse a disposizione, che consentiranno un’ampia realizzazione delle richieste, finanzieranno ogni scuola; si andrà da un minimo di 60 ore di attività, per gli istituti con meno studenti, a un massimo di 300 ore (pari a circa 80.000 euro di finanziamento) per le istituzioni scolastiche con un numero maggiore di alunni. Le attività devono essere organizzate in moduli. Vale il criterio dei costi standard e sono previsti la figura del tutor, i servizi di mensa e possibili sinergie e reti con il territorio, famiglie, università.
I criteri di selezione dei progetti scelti dal ministero tendono a garantire la più ampia partecipazione degli istituti scolastici. In generale, sarà data rilevanza allo stato di deprivazione territoriale e allo status socioeconomico delle famiglie di provenienza per aree con maggiore difficoltà. Tra gli altri criteri, sono segnalati: Multidisciplinarità e parità di accesso in relazione al genere, coerenza con Piani triennali dell'offerta formativa e con i principi del Programma nazionale.
Le scuole potranno realizzare azioni di potenziamento delle competenze linguistiche, di cittadinanza, di orientamento, sport, educazione motoria e digitale. È prevista la possibilità di accordi e convenzioni per affidare la gestione delle attività agli enti locali o ad altri soggetti operanti sul territorio.
Fin qui, le indicazioni del ministero. Da parte loro, i sindacati hanno segnalato alcune criticità, a partire dal grande lavoro assegnato alle segreterie, dalla mancanza dei collaboratori scolastici e da uno “stato di affanno generale”, anche in considerazione del contestuale e amplissimo impegno per le attività PNRR (ben 7 linee di finanziamento e Agenda Sud). In quest'ottica, le sigle del comparto hanno chiesto di individuare fondi da indirizzare “in modo più coerente alle reali esigenze delle scuole sia relativamente alla carenza di personale, sia agli interventi sulle strutture”.
Su richiesta della Cisl Scuola, l’Amministrazione si è impegnata a prevedere un tavolo finalizzato a illustrare il quadro complessivo delle risorse rese disponibili dai finanziamenti europei 21/27, che ammontano a quasi 4 miliardi. 
Per la sigla cislina, è indispensabile una programmazione coordinata delle diverse azioni, curando un’informazione puntuale e tempestiva alle scuole, “al fine di evitare sovrapposizioni e comunicazioni dell’ultimo minuto, destinate a essere fonte di difficoltà e disagio per tutti, anziché fornire un valido supporto alla capacità progettuale e di lavoro delle istituzioni scolastiche”.
Ilaria Storti

( 22 aprile 2024 )