Prima il passaggio con le Regioni e per venerdì l'ipotesi di approdo in Cdm. E' questa la roadmap per chiudere la 'querelle' sui decreti della riforma Madia colpiti dalla sentenza della Consulta, che ha imposto l'intesa con gli enti territoriali. Il ministero della P.a ha lavorato ai correttivi, sulla strada indicata dal Consiglio di Stato, per il provvedimento anti-furbetti del cartellino, il taglia-partecipate e il decreto di riordino dei dirigenti Asl. Si punta quindi a sanare al più presto la vicenda aperta con la pronuncia della Corte su ricorso del Veneto.
E' infatti partito il countdown per il Testo Unico del pubblico impiego, il decreto attuativo della riforma P.a. che dovrebbe arrivare per metà febbraio. Il provvedimento sarà oggetto di un confronto ufficiale con i sindacati prima dell'approdo in Cdm. E, dopo il via libera di palazzo Chigi, il decreto dovrà raccogliere i vari pareri, inclusi quelli parlamentari, per chiudere verso maggio. Intanto si dovrebbe riaprire la contrattazione, che vedrà sul tavolo anche le regole su malattia e congedi. La Cisl per voce del segretario confederale, Maurizio Bernava, spinge per un confronto il più presto possibile e avverte: "Nessuna gabbia predeterminata dalla legge per la distribuzione dei premi ai dipendenti pubblici, la materia sia lasciata alla contrattazione". Il che, spiega, "non significa premi a pioggia ma che la legge deve limitarsi alla cornice, restituendo spazio ai contratti e al secondo livello". Per Bernava "le amministrazioni dovrebbero essere obbligate a varare programmi di riorganizzazione e razionalizzazione triennali che impongano precisi obiettivi. Target che possano essere verificati e in base a cui distribuire anche i premi". Tra gli altri punti del Testo Unico il sindacalista sottolinea la necessità di "cambiare i concorsi, in modo da avere assunzioni più veloci e tarate sui fabbisogni reali".
(Approfondimento domani su Conquiste Tabloid)
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