Con le elezioni dirette che si terranno dal 23 al 26 maggio, i cittadini degli Stati membri della Ue eleggeranno i deputati al Parlamento europeo. La nuova Assemblea avrà 705 deputati, meno di quella uscente (751). L'Italia dovrebbe esprimere 76 seggi.
Il Parlamento europeo ha pubblicato a Bruxelles un nuovo sondaggio, il secondo, basato sui sondaggi nazionali, con le proiezioni dei risultati delle elezioni europee di fine maggio e le stime dei seggi che otterranno i diversi gruppi politici. La situazione resta sostanzialmente invariata rispetto al primo sondaggio. Sondaggio che aveva mostrato una forte avanzata della destra sovranista e dei liberali, a scapito soprattutto del Ppe e dei Socialisti, che mantengono la maggioranza dell'aula solo se alleati con i Liberaldemocratici e/o con i Verdi
Dunque, i Popolari sono dati ancora come partito maggioritario con 181 seggi, 36 in meno rispetto alla situazione attuale e tre in meno rispetto al primo sondaggio pubblicato. I Socialisti e democratici (S&D) avrebbero 135 seggi, 51 in meno, situazione invariata dal primo sondaggio. Crescono i Verdi, rispetto al sondaggio di inizio febbraio, che recuperano cinque seggi, con 49 a disposizione, ma considerando la situazione attuale ne perderebbero comunque tre. Restano stabili i Liberaldemocratici (Alde) con 45 seggi, e il gruppo della destra sovranista (Enf) di Marine Le Pen e Matteo Salvini, con 59 seggi. L'arretramento più consistente lo registra il gruppo dei Conservatori (Ecr), che perde cinque seggi (da 51 a 46), seguito dall'Efdd (il gruppo euroscettico che include il Movimento 5 Stelle) che perde 4 seggi (da 43 a 39),
Per quanto riguarda i seggi dei primi tre gruppi in Germania la situazione è un po’ cambiata rispetto ai primi sondaggi. I Popolari in Germania riconquisterebbero i cinque seggi persi nel primo sondaggio, riprenderebbero tre seggi anche i Socialisti e i Democratici e i Liberali ne perderebbero quattro. In Francia, invece la situazione rimane invariata rispetto al primo sondaggio: i Popolari perderebbero nove seggi, sette seggi in meno anche per i S&D e cinque in meno anche per i Liberali. .
Piccole variazioni anche nelle stime riguardanti l'Italia. La Lega (che si conferma secondo partito nazionale di tutto l'emiciclo, dopo la Cdu-Csu tedesca) aumenta di un seggio rispetto alle proiezioni di inizio febbraio (da 27 a 28) e conferma la possente avanzata rispetto alla legislazione attuale (sei seggi). Per contro, il M5s perde un seggio (da 22 a 21) rispetto alle proiezioni precedenti, ma si conferma anche qui una netta avanzata rispetto alla situazione attuale (14 seggi) e anche rispetto al numero iniziale di eletti nel 2014 (17). Sempre in Italia, rispetto alle proiezioni di inizio febbraio il Ppe acquista un seggio (da otto a nove), ma conferma la perdita rispetto a oggi (13 seggi); mentre il Pd perde ancora un seggio (da 15 a 14), peggiorando ulteriormente la caduta rispetto alla situazione attuale (31 seggi). Restano stabili le proiezioni dei seggi (quattro) dei Conservatori, in cui siederanno gli eletti di Fratelli d'Italia. Si conferma, infine, la perdita secca rispetto a oggi per i Verdi e la Sinistra unitaria, che perdono tutti i loro seggi (rispettivamente uno e tre).
Restando in Italia, secondo le analisi delle intenzioni di voto elaborate da Youtrend, l’onda lunga delle regionali in Abruzzo e Sardegna si sta trasformando in uno tsunami elettorale. I nuovi sondaggi, nazionali ed europei indicano l'ulteriore accelerazione della perdita di voti dei 5 Stelle, che il 26 maggio potrebbero precipitare sotto il 20%. Previsto invece un impetuoso e crescente andamento favorevole per la Lega, che supera già il 33%, per Forza Italia che oltrepassa di slancio la soglia del 10% e riparte dall'11%, e Fratelli d'Italia che tende a superare il 5%. Complessivamente il Centro destra unito a 12 settimane dalle europee conterebbe dunque in Italia su una base di consensi che supera il 45%. Mentre il Pd appare sostanzialmente stabile.
E dai sondaggi Eurobarometro sull'interesse degli europei nelle elezioni del 2019 e le loro opinioni riguardo al progetto europeo, emerge il rafforzamento del senso di appartenenza alla Ue. In Italia ad esempio, risposta positiva in questo senso dal 64% degli intervistati, in netto aumento nell'ultimo anno.
Sulle questioni specifiche che destano preoccupazione, le priorità dei cittadini europei si sono evolute negli ultimi sei mesi. L’immigrazione è in cima all’agenda (50%), seguita dall'economia (47%) e dalla disoccupazione giovanile (47%), mentre la lotta al terrorismo è passata dal primo al quarto posto con il 44%.