Venerdì 22 novembre 2024, ore 5:49

Politica 

Salario minimo, prove di confronto 

Sì al confronto, no a slogan che che rischiano di creare problemi. La premier Meloni interviene così, in una intervista radiofonica, sul tema del salario minimo che nelle ultime ore ha visto il muro contro muro fra maggioranza e opposizione in Commissione Lavoro. Il nodo rimane quello del decreto soppressivo alla proposta di legge dell’opposizione; e, assieme a questo, il rinvio o meno a settembre della discussione in Aula. Due ipotesi su cui le opposizioni alzano una nuova barricata. La richiesta alla maggioranza è di ritirare il soppressivo e portare il provvedimento in Aula per la discussione generale già domani, come previsto anche dal calendario della Camera. Le riserve di Meloni sul testo che prevede, tra le altre cose, una paga minima oraria di nove euro, risiedono nella particolarità della contrattazione sindacale in Italia: ”Io credo nella contrattazione sindacale, credo che vada rafforzata e vada trovata una soluzione per quei lavoratori e per quei contratti che non sono coperti, senza però rischiare di abbassare i diritti di quelli che un contratto ce l'hanno”. Su questo ”cercheremo di capire se c’è una soluzione che può tenere insieme le due cose”.
L’opposizione, tuttavia, rimane scettica sulla reale volontà della maggioranza di aprire un confronto sul tema”. Il presidente della Commissione Rizzetto (Fdi) aveva aperto lunedì sera alla possibilità di ritirare l’emendamento, a condizione che subito dopo l’approdo del testo alla Camera i lavori vengano sospesi fino a settembre. Per Pd e M5S questo è un primo passo, ma non sufficiente. Critica nei confronti del muro alzato dall’opposizione è Italia Viva: ”La maggioranza chiede di rinviare a settembre la discussione sul salario minimo per provare a trovare una soluzione comune e noi gli diciamo di no?, si chiede Rosato.
Sulla questione ribadisce la posizione della Cisl il segretario generale Sbarra: ”Siamo favorevoli ad una buona legge che valorizzi ed estenda i contenuti dei contratti più diffusi e applicati nei settori. Bisogna rafforzare la contrattazione collettiva, che non può essere soffocata o indebolita da eccessivi interventi legislativi”. E attenzione: ”Su un tema così importante e delicato è sbagliato alimentare contrapposizioni, il muro contro muro non serve a nessuno, è dannoso. Si avvii un confronto attraverso la collaborazione ricercando una soluzione finalizzata a migliorare le relazioni sindacali e a valorizzare la contrattazione collettiva”. Sbarra sottolinea che ”oggi l'imperativo è rinnovare tutti i contratti, pubblici e privati, e far applicare i contratti prevalenti in azienda”. Per il numero uno di Via Po ”c’è oggi una questione bruciante che riguarda le retribuzioni falcidiate dall’inflazione. Va ridotta la pressione fiscale sui redditi da pensione e lavoro e va azzerata sulla retribuzione di secondo livello. Stiamo chiedendo un incontro al Governo per adottare misure che arginino la speculazione”. Inoltre ”occorre ridurre il peso della tassazione fiscale sui redditi dei lavoratori dipendenti e pensionati, vanno azzerati i prelievi fiscali sulla contrattazione di secondo livello, va operato un intervento forte già a partire dalla prossima legge di bilancio per detassare le tredicesime, sia dei lavoratori dipendenti che dei pensionati”. Più in generale Sbarra osserva: ”Noi abbiamo un confronto aperto con molti ministeri sui temi legati alla salute e alla sicurezza sui luoghi di lavoro, stiamo discutendo di previdenza e pensioni, di infrastrutture e dei rinnovi contrattuali. I conti li faremo alla fine, ma bisogna decidere: o si contratta o si sta sulle barricate, io non vorrei che prevalesse una sorta di pregiudizio che ostacoli il confronto e rallenti la prospettiva di negoziare importanti risultati. Finché vive il confronto noi restiamo inchiodati e incatenati ai tavoli, arriverà poi il momento per valutare e fare sintesi della discussione, prima di leggere i contenuti della legge di Bilancio farei valutazioni più equilibrate e attente”.
Giampiero Guadagni

( 25 luglio 2023 )

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