Venerdì 22 novembre 2024, ore 7:43

Politica 

Maggioranza spaccata, riforme in stallo 

In questa fase di rallentamento ”il Next Generation EU è una straordinaria occasione per riformare le nostre economie e mettere in campo gli investimenti necessari a renderle più eque, competitive, sostenibili. L'Italia è consapevole di questa sfida. Vogliamo muoverci con rapidità ed efficienza e utilizzare al meglio le risorse che abbiamo a disposizione”. Così il premier Draghi durante la conferenza stampa con la premier finlandese Sanna Marin. Ma la consapevolezza di cui parla Draghi sembra essersi smarrita negli altri palazzi della politica. Col passare delle ore e dei provvedimenti sul tavolo il clima si fa sempre più teso.
In commissione Industria al Senato è ancora stallo sul ddl Concorrenza, riforma cruciale proprio in chiave Pnrr. Non si è infatti sciolto il nodo dei balneari. I gruppi rimangono in attesa di un emendamento - sul quale è al lavoro il Governo - che raccolga il consenso della maggioranza. Difficile che Palazzo Chigi accetti di prorogare le gare oltre fine 2023, ma si sta ragionando sulla soluzione che prevede singole deroghe tecniche fino al 2024, fissando anche indennizzi per gli investimenti alle imprese che dopo anni di attività non ottengono il rinnovo. L’Esecutivo ha come bussola la direttiva Bolkestein e la sentenza del Consiglio di Stato, secondo cui le concessioni in essere sono efficaci fino alla fine dell’anno prossimo e non fino al 2033.
Ma a gettare benzina sul fuoco delle polemiche il voto sulla presidenza della Commissione Esteri del Senato, con l’elezione di Stefania Craxi, senatrice di Forza Italia, che sostituisce Vito Petrocelli, M5S in attesa di espulsione. La Commisisone era stata azzerata e rinnovata dopo le dimissioni di massa dei suoi componenti per protestare contro le posizioni filorusse assunte da Petrocelli sulla guerra in Ucraina. I pentastellati avevano puntato su Ettore Licheri e sulla carta questa candidatura aveva i numeri per passare. L’esito a scrutinio segreto ha suscitato l’ira dell’ex premier e capo politico del M5S Conte. per il quale ”l’attuale maggioranza esiste solo sulla carta non nella realtà del confronto quotidiano. Di fatto si è formata una nuova maggioranza da Fratelli d’Italia a Italia Viva”.
Facile attendersi ora un redde rationem nella maggioranza. I fronti aperti sono diversi: oltre al dl Aiuti e al ddl Concorrenza, sul piatto c’è la delega fiscale che potrebbe arrivare in Aula dopo il primo turno delle elezioni comunali, il 12 giugno. E a Palazzo Madama è ancora ferma la riforma del Csm per le resistenze di Lega e Italia Viva.
Previsti tempi lunghi per l'iter parlamentare del Dl Aiuti. Il Governo ha ottenuto la fiducia con 391 sì, 45 no e 2 astensioni sul ddl di conversione del decreto che contiene le misure urgenti per contrastare gli effetti economici e umanitari della crisi Ucraina. L’esame parlamentare parte dalla Camera: il dl Aiuti è stato infatti assegnato all'esame delle commissioni riunite Bilancio e Finanze di Montecitorio. Ma ci sarà un braccio di ferro per chi dovrà essere il relatore. E si comincerà a votare dopo il primo turno delle amministrative, in agenda il 12 giugno.
Il provvedimento, che ha avuto il via libera della Ragioneria dello Stato. era stato varato dal Governo il 3 maggio scorso e poi ritoccato il 5 maggio per allargare la platea del bonus e raggiungere colf, stagionali e percettori del reddito di cittadinanza. In questo modo poco più della metà della popolazione italiana riceverà a luglio il bonus da 200 euro per far fronte all'aumento dei prezzi di tutti i beni, non soltanto del costo delle bollette. L’indennità una tantum da 200 euro - per chi ha redditi sotto i 35 mila euro - arriverà direttamente nelle buste paga di luglio di 13,7 milioni di lavoratori dipendenti e di 13,7 milioni di pensionati. Gli altri dovranno fare domanda all’Inps: lavoratori domestici (750 mila), disoccupati (1,1 milioni), co.co.co (270 mila), lavoratori stagionali, dello spettacolo o intermittenti (300 mila), percettori del reddito di cittadinanza (900mila). Per i lavoratori autonomi viene istituito un fondo ad hoc da 500 milioni. Ad aiutare lavoratori e studenti arriverà anche il buono per i trasporti pubblici, da 60 euro, la cui erogazione avverrà con modalità informatica e sarà utilizzabile fino a dicembre.
La misura verrà interamente coperta dalla tassa sugli extraprofitti delle aziende energetiche, che sale dal 10% al 25%, e che darà un gettito da 6,5 miliardi di euro.
Ci sarà un acconto pari al 40% da versare entro il 30 giugno 2002, e il saldo entro il 30 novembre 2022. Inoltre, viene esteso a sette mesi il periodo di osservazione per la definizione dell’extraprofitto: per valutare l'incremento del saldo si confronterà il periodo 1° ottobre 2021 - 30 aprile 2022 con il saldo del periodo 1° ottobre 2020 - 30 aprile 2021.
Tra le altre cose, il decreto aiuti dà poteri speciali al commissario per il Giubileo, con la possibilità di realizzare il termovalorizzatore a Roma, riattiva la cessione multipla dei crediti edilizi da parte delle banche, prevede aiuti alle imprese danneggiate dalla guerra e stanzia fondi per mitigare il caro-materiali negli appalti pubblici.
Intanto martedì sera il Consiglio dei ministri ha approvato un disegno di legge recante disposizioni in materia di giustizia e di processo tributari. L’intervento normativo ha la finalità di raggiungere, entro il 31 dicembre 2022, l’obiettivo posto dal Pnrr di rendere più celere il contenzioso tributario, considerato l’impatto che lo stesso può avere sulla fiducia degli operatori economici, compresi gli investitori esteri, riducendo, contestualmente, l’elevato numero di ricorsi in Cassazione. Apprezzamento è stato espresso dal presidente del Cnel Treu. L’auspicio è che ”il forte impegno del Cnel e delle parti sociali in esso rappresentate nello svolgimento dei primari compiti ausiliari al Parlamento e al Governo possano contribuire fattivamente al compimento dell’ambizioso disegno riformatore del sistema fiscale italiano”.
Giampiero Guadagni

( 18 maggio 2022 )

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