di Francesco Gagliardi
Un "primo incontro interlocutorio", quello di oggi tra Governo e sindacati sulle pensioni dopo la manifestazione unitaria del 9 febbraio a Roma.
A sentire i leader di Cgil Cisl e Uil, si coglie un’aria di moderata soddisfazione al termine del vertice con il sottosegretario al Lavoro Claudio Durigon che ha assicurato la disponibilità dell'Esecutivo a valutare alcuni emendamenti a quota 100 e ad aprire un confronto più ampio sulla riforma della Legge Fornero. "Finalmente abbiamo un tavolo con il governo anche se limitato al tema delle pensioni”, dice la segretaria generale della Cisl Annamaria Furlan. Ma, aggiunge, ”non basta, abbiamo chiesto di convocarci urgentemente su crescita e sviluppo". I sindacati, su quota 100, chiedono il riconoscimento di un bonus per le lavoratrici (un anno per ogni figlio) e agevolazioni sulle finestre di uscita per quanti svolgono lavori gravosi. Durigon ha condiviso la necessità di aprire un confronto sulla riforma Fornero che non sia solo per pochi: ”ma - sottolinea Furlan - speriamo sia l'inizio per riformare la previdenza e aspettiamo le risposte sui nostri emendamenti prima della fine dell'iter parlamentare. E speriamo che almeno una parte sia accolta". Un ”primo passo”, per il segretario generale della Uil Carmelo Barbagallo, che sottolinea: ”Dobbiamo verificare se il governo intende modificare quota 100 con le nostre proposte e se c'è un impegno a continuare la discussione sul futuro”. ”Ci aspettiamo che il governo prenda in considerazione i nostri emendamenti su cui si è impegnato a continuare il confronto”, dice il segretario generale della Cgil Maurizio Landini. ”Sulle nostre proposte - conclude - ci attendiamo risposte dettagliate a breve”.
Ma per avere certezze sulla reale praticabilità delle aperture del Governo si dovrà aspettare il prossimo incontro con i sindacati in prossimità del varo del decretone in aula, quindi non prima di metà marzo. Perciò Cgil Cisl e Uil non abbassano la guardia. E giovedì prossimo hanno convocato le segreterie unitarie per decidere come proseguire le iniziative di mobilitazione avviate con la manifestazione del 9 febbraio contro la manovra.
Di sicuro, per i sindacati, il confronto non si potrà limitare al capitolo pensioni (che comunque deve contemplare anche la pensione di garanzia per i giovani, la perequazione dei trattamenti in essere e la separazione tra previdenza e assistenza), ma andrà esteso velocemente ai temi della crescita e dello sviluppo. Anche perchè i dati economici, che descrivono un Paese in recessione, non lasciano spazio a nè tentennamenti nè ad improbabili vie di fuga.
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