I sindacati dei pensionati Spi-Cgil, Fnp-Cisl e Uilp-Uil giudicano gravissimi i tagli operati al welfare definiti dalle intese raggiunte nelle ultime sedute della Conferenza Stato Regioni.
Si tratta, nello specifico, del taglio di 422 milioni di euro al Fondo sanitario nazionale e di 485 milioni ai trasferimenti statali, la maggior parte dei quali riguardano i capitoli della spesa sociale.
Molto preoccupante il taglio al Fondo per le politiche sociali (che passa da 311 milioni di euro a 99,7 milioni) che comporterà la riduzione di servizi essenziali per tutti i cittadini e in particolare per le persone anziane.
Particolarmente grave quanto previsto per il Fondo per la non autosufficienza che vede vanificato l'aumento di 50 milioni di euro ottenuto con un emendamento al "Decreto Coesione" e sul quale c'era un impegno diretto del ministero del Lavoro con le organizzazioni sindacali e con le associazioni dei disabili.
I sindacati dei pensionati giudicano inoltre inaccettabile il balletto di reciproche accuse tra Regioni, Governo e Parlamento sulle responsabilità di tali tagli e chiedono urgentemente la riconvocazione del Tavolo al Ministero del Lavoro per sapere quale iniziative intenda assumere per evitarli. Sulla base delle risposte fornite saranno valutate le eventuali iniziative conseguenti