Gli esodati tornano in piazza davanti al ministero dell'Economica e i sindacati Cgil, Cisl, Uil annunciano la mobilitazione ad oltranza fino alla salvaguardia degli ultimi 50 mila lavoratori sospesi tra il lavoro e la pensione a seguito della riforma Fornero e l'applicazione dell'Opzione donna che consente il pensionamento a 57 anni con 35 anni di contributi. L'obiettivo è ottenere la settima salvaguardia prima della legge di stabilità ed evitare che le risorse del Fondo esodati siano usate per problemi generali.
"Basta con i continui rinvii. Il Governo deve rompere ogni indugio e risolvere una situazione di disagio ed incertezza che riguarda decine di migliaia di persone", ha dichiarato il segretario confederale della Cisl, Maurizio Petriccioli, intervenendo al presidio..
"Chiediamo al Governo che approvi immediatamente la settima salvaguardia e che sblocchi l'opzione donna, mentre con la legge di stabilità crei le condizioni per reintrodurre modalità più flessibili nell'accesso al pensionamento. Nel primo caso si tratta di mantenere impegni già assunti in passato, quando si è deciso che alcune categorie di persone andavano salvaguardate dall'aumento improvviso e non graduale dei requisiti, per evitare che rimanessero senza alcun reddito. Nel secondo caso si chiede di rimettere nella disponibilità dei lavoratori le scelte di pensionamento, consentendo così alle imprese di gestire meglio il turn over e a tanti giovani di accedere ad un mercato del lavoro altrimenti bloccato. Sono decisioni che non compromettono la sostenibilità finanziaria del sistema pensionistico e che, a fronte di maggiori costi nell'immediato, presentano nuove opportunità per il mondo del lavoro e delle imprese e che vanno, dunque, prese nell'interesse del Paese", ha concluso Maurizio Petriccioli.