Cosa c’è dietro dietro la battuta d’arresto subita dal processo di riforma dei patronati? A chiederselo è la segretaria generale della Cisl, Annamaria Furlan, che in una nota ricorda come i decreti attuativi che avrebbero dovuto definire tale profonda revisione, non siano stati emanati entro il 30 giugno, scadenza voluta dallo stesso ministero del Lavoro in sede di approvazione dell'ultima legge di stabilità.
"Solo 6 mesi fa, quando si è deciso di ridurre per l'ennesima volta i fondi ai patronati, la riforma sembrava una condizione imprescindibile per consentire il ridimensionamento del taglio previsto e permettere al sistema di sopravvivere", prosegue la numero uno di Via Po. "Allora ci spiegarono che era necessario provvedere rapidamente ad una riforma che puntasse a dare trasparenza al settore e che avrebbe garantito una tutela individuale più seria e professionale per tutti i cittadini che si avvalgono di queste strutture, adeguandole al nuovo assetto di welfare", sottolinea Furlan. "Abbiamo condiviso e sostenuto questi obiettivi sin dall'inizio” ricorda la segretaria generale della Cisl, avvertendo che “la mancata decretazione non può diventare un alibi per intervenire ancora sul fondo, magari con la prossima legge di stabilità, puntando così a smantellare l'ultima rete si sostegno a tutela dei diritti dei cittadini”.