Giovedì 21 novembre 2024, ore 21:58

Welfare

Inps, quasi un pensionato su due vive con meno di mille euro al mese

Altro che pensioni d’oro: quasi un pensionato su due, il 42,5%, pari a circa 6,5 milioni di individui, percepisce un reddito pensionistico medio inferiore a mille euro mensili. Tra questi, il 12,1% non arriva a 500 euro al mese. E' quanto si legge nel bilancio sociale 2014 dell'Inps, secondo cui nelle classi di importo più basse sono concentrate le donne. Dei 15,5 milioni di pensionati, 724 mila, pari al 4,6%, hanno un reddito medio mensile di oltre 4.300 euro. Il reddito medio più basso è dei pensionati residenti al sud: 1.151 euro; al nord si sale a 1.396 euro, mentre al centro si arriva a 1.418 euro.

Nel 2014 l'Inps ha accumulato un disavanzo complessivo di 7 miliardi, con un miglioramento di quasi due miliardi rispetto a quello del 2013 (-8,7 miliardi). Dal Bilancio consuntivo 2014 risulta che il totale delle uscite ammonta a circa 431 miliardi, nell'ambito delle quali la parte più rilevante è rappresentata dalle prestazioni istituzionali, che sono risultate pari a 303 miliardi. A fronte di queste uscite, il totale delle entrate è pari a circa 424 miliardi (+6,6% rispetto al 2013). Le entrate correnti ammontano a circa 314 miliardi, dei quali 211 miliardi (+0,6% rispetto al 2013) derivano da quelle contributive e quasi 98 miliardi dai trasferimenti dal Bilancio dello Stato. Il saldo tra entrate ed uscite evidenzia un disavanzo complessivo di 7 miliardi, determinato per lo più dalla parte corrente.

Nel 2014 la spesa dell’istituto destinata agli ammortizzatori sociali risulta in calo del 4,2% rispetto all’anno precedente, per un importo complessivo pari a 22,6 (22,593 miliardi per la precisione), dei quali 14,4 per prestazioni e circa 8,2 di contributi figurativi. Una spesa finanziata per il 40,5% dai contributi a carico di imprese e lavoratori e per il 59,5% dagli oneri a carico dello Stato. Al netto dei contributi figurativi, la spesa è risultata pari a 14,407 miliardi, con una diminuzione dello 0,7% rispetto al 2013.

La spesa è ripartita in 6,1 miliardi per la Cassa integrazione, 13,1 miliardi per le indennità di disoccupazione e 3,4 miliardi per le indennità di mobilità. Rispetto al 2013 si registra una flessione di spesa sia per la Cig nel suo complesso di circa 592 milioni di euro (-8,8%), sia per le indennità di disoccupazione di 495 milioni (-3,6%), mentre per le indennità di mobilità si assiste ad un incremento della spesa di 89 milioni (+2,7%). I dati riguardanti il numero dei beneficiari degli ammortizzatori sociali nel 2014, pur testimoniando il persistere di difficoltà economiche da parte di imprese e lavoratori, manifestano una diminuzione dei soggetti beneficiari della prestazione.

Nel frattempo, i dipendenti pubblici a tempo indeterminato sono scesi sotto quota 3 milioni. Secondo quanto riporta il bilancio sociale Inps, infatti, nel 2014 i 'travet' erano 2.953.000 con un calo del 2,8% (circa 90.000 unità) sul 2013. Nel 2014, però l'Inps ha inserito per la prima volta tra gli iscritti i lavoratori a tempo determinato; così il numero de dipendenti pubblici risulta in aumento del 6,1%, pari 186mila. Dalle tabelle del bilancio, infine, risultano 13.176.021 dipendenti privati Inps (-14.829 rispetto al 2013), 3.225.629 dipendenti pubblici (Inpdap), e 262.717 dipendenti lavoratori dello spettacolo e sportivi professionisti (Enpals), in calo questi ultimi del 3,5%.

(Approfondimento domani su Conquiste Tabloid a cura di Francesco Gagliardi)

( 20 ottobre 2015 )

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