La Commissione europea presenterà proposte legislative concrete sul piano industriale green per rispondere all'Inflation Reduction Act (Ira) degli Stati Uniti a metà marzo in tempo per il prossimo vertice Ue di fine marzo. È questo il messaggio più realisto, annunciato dalla presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, in conferenza stampa al termine dei lavori del Consiglio europeo."Consentire alle nostre imprese di accelerare la decarbonizzazione, ridurre le nostre dipendenze strategiche e promuovere la concorrenza leale: ecco gli obiettivi del piano europeo di sostegno all'industria che adottiamo", ha scritto in un tweet il presidente francese, Emmanuel Macron, a margine del vertice informale di Bruxelles. Resta un dato di fatto: alla fine, ha prevalso la linea del presidente Charles Michel: chiudere il vertice dei leader in un solo giorno, a costo di fare notte fonda.
Alla fine, dopo una lunga trattativa su migranti e dossier economici, i 27 trovano una quadra: più attenzione al controllo e alla protezione delle frontiere da un lato, flessibilità sull'uso dei fondi esistenti ma aiuti di Stato più rapidi e estesi dall'altro. È una mediazione destinata a tornare sul tavolo dei leader al Consiglio europeo di fine marzo. Del resto l'appuntamento di febbraio ha avuto un solo vero protagonista: Volodymyr Zelensky. Il presidente ucraino tuttavia non torna a Kiev con il bottino pieno: "È impossibile consegnare gli aerei all'Ucraina a breve", ha spiegato Emmanuel Macron. La frenata della Francia è significativa anche perché arriva dopo il vertice a tre all'Eliseo tra Macron, Olaf Scholz e Zelensky.
È a loro due che Kiev puntava innanzitutto per trainare l'Europa verso l'invio dei jet di cui l'Ucraina ritiene di avere assoluto bisogno. In conclusione, tuttavia, il pressing dei Baltici e della Polonia non ha trovato il consenso necessario tanto che anche Ursula von der Leyen e Charles Michel sono rimasti prudenti. L'incontro dell'Eliseo è stato anche il casus belli del nuovo scontro tra Macron e Giorgia Meloni. La premier in mattinata ha fatto una conferenza stampa ed è tornata sul tema.
Macron, interpellato dai cronisti, ha plasticamente fotografato il gelo con Roma: "Non c'è stato nessun bilaterale con Meloni, ma ci siamo incrociati. Io rispetto sempre le persone e le loro scelte, è una questione di principio". La Meloni però ha illustrato anche quelli che, secondo Palazzo Chigi, sono i passi avanti registrato al summit su migranti e dossier economici. "Sono molto soddisfatta del documento prodotto dal vertice Ue, è una grande vittoria per l'Italia", ha sottolineato la premier. Il capo del governo spagnolo Pedro Sánchez ha affidato alla decisione unitaria degli alleati il giudizio sulla richiesta di aerei da guerra fatta all'Ue dal presidente ucraino Volodymyr Zelenski. Lo riporta l'agenzia Efe. Zelenski ha avanzato le sue richieste al Consiglio europeo straordinario e nei successivi incontri avuti con vari leader, tra cui uno congiunto con Sánchez e i capi di governo di Italia, Polonia, Olanda, Romania e Svezia. Secondo fonti spagnole, il presidente ucraino ha consegnato elenchi di richieste ai capi di Stato e di governo ma non ha specificato se avesse espressamente richiesto aerei dalla Spagna.
"Era importante che la sessione del Consiglio Ue non si trasformasse in un 'tutti contro tutti' ma ponesse invece le basi affinché l’Unione europea finalmente si doti di un piano industriale comune, dopo almeno un quarto secolo in cui di economia reale si è parlato poco. In assenza di una risposta adeguata il rischio è che si allarghino le sponde dell’Atlantico e, di fatto, si incentivi il trasferimento dell’attività industriale dall’Europa agli Stati Uniti, con conseguenti perdite di posti di lavoro e impoverimento", ha dichiarato il segretario confederale della Cisl, Giorgio Graziani, responsabile del settore industria. "E’ inoltre, necessario continuare a puntare sui progetti strategici europei (Ipcei), compartecipati da imprese e centri di ricerca di più paesi europei, tra cui quelli relativi a microprocessori e idrogeno, già sviluppati in alcuni poli produttivi del Sud del paese (Catania, Taranto e Gela). Insomma: bisogna fare presto, mantenendo quello spirito di coesione necessario a far fare passi in avanti all’Europa unita", ha tenuto a precisare Graziani.
"Dalle notizie che filtrano emerge che, di nuovo, la Germania imporrebbe la sua linea a tutti: sarebbe inaccettabile, un errore per l'Europa", ha invece dichiarato il presidente di Confindustria Carlo Bonomi parlando - in un'intervista a La Stampa sul Consiglio Europeo - della deroga ai limiti degli aiuti di Stato: "Non è una buona soluzione nemmeno se tutti i Paesi avessero gli stessi margini di spesa e la Germania mostrerebbe di non credere nel mercato unico europeo. Guardando solo ai loro interessi".
Rodolfo Ricci