Venerdì 22 novembre 2024, ore 19:54

Bruxelles 

Ue: Patto di stabilità ancora in bilico, Roma punta ad un rinvio 

Ormai l’unica certezza resta la convocazione della conferenza informale dei ministri dell'Economia di domani, come ha segnalato la presidenza di turno spagnola dell'Unione europea. Sul tavolo sempre la governance economica nell' Ue, "pilastro fondamentale dell'Unione economica e monetaria", insomma la riforma del Patto di stabilità. E un accordo è dietro l'angolo, anche se restano i malumori espressi a gran voce dall'Italia rispetto alla modalità dell'Ecofin in video e, soprattutto, rispetto al timore di nuove regole difficili da rispettare. In ambienti del governo italiano si spiega che una delle opzioni possibili è spostare di tre o anche sei mesi la chiusura del negoziato, anche se è ancora in corso una trattativa serrata.

Anche alla Francia, è il ragionamento, converrebbe uno slittamento di qualche mese. L'importante è arrivare a una soluzione che possa andare bene a tutti, non bisogna fare le cose di fretta con il rischio che si possa arrivare a un Patto peggiorativo, segnalano le stesse fonti. Nel negoziato da quanto trapela non si esclude una fase transitoria per le nuove regole. Fonti europee escludono comunque ogni ipotesi di proroga della clausola di salvaguardia, che da inizio della pandemia ha sospeso gli effetti del 'vecchio' Patto di stabilità. E sia che ci sia il nuovo Patto e sia che ci sia il vecchio, in aprile Eurostat darà le nuove stime su Pil e deficit per il 2023 e con il pacchetto di 'primavera", rinviato a giugno a dopo le elezioni europee, la Commissione aprirà le procedure per deficit eccessivo.

"L'accordo è quasi chiuso, si tratta ancora sulle deroghe temporanee sugli interessi del debito nella procedura per deficit eccessivo, ma la presidenza spagnola sta già cercando di chiudere l'orientamento generale" con i testi legislativi, sottolinea una fonte vicina al negoziato. Se si trova l'intesa politica, a ruota il comitato degli ambasciatori dei 27 approverà i testi o darà l'ok a una procedura scritta per l'approvazione, per averli pronti a inizio 2024 e aprire quindi il negoziato con il Parlamento. Formalmente è in codecisione solo il testo sul 'braccio correttivo' del Patto ma l'Eurocamera vuole ampliare il proprio potere negoziale anche agli altri due testi, il 'braccio preventivo' e la direttiva del 2011 sui requisiti per i quadri di bilancio.

Il punto finale di attrito sembra ancora sulle deroghe temporanee nella procedura per deficit eccessivo, che dovrebbero consentire dal 2025 al 2027 di tener conto dell'aumento degli interessi nel parametro di aggiustamento strutturale dello 0,5% del Pil.

Rodolfo Ricci

( 18 dicembre 2023 )

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