Venerdì 22 novembre 2024, ore 8:08

Bruxelles 

Ue: ok a maxi-progetto sull’idrogeno con l’uso di aiuti pubblici  

Finalmente un tentativo di progetto che guarda al futuro. Infatti, la Commissione europea ha approvato, ai sensi delle norme Ue sugli aiuti di Stato, un quarto importante progetto di comune interesse europeo (Ipcei) per sostenere l'idrogeno verde. L'iniziativa, denominata 'Ipcei HyMove', contribuisce all'obiettivo Ue di tagliare le emissioni nei settori della mobilità e dei trasporti e coinvolge 7 Paesi membri: Italia, Estonia, Francia, Germania, Paesi Bassi, Slovacchia e Spagna. I Paesi forniranno fino a 1,4 miliardi di euro di finanziamenti pubblici, che dovrebbero sbloccare ulteriori 3,3 miliardi di euro di investimenti privati.

"Il progetto - spiega la Commissione - contribuisce al raggiungimento dell'obiettivo dell'Ue di riduzione del 90% delle emissioni dei settori della mobilità e dei trasporti” nell’ottica di raggiungere la neutralità climatica per il 2050. L'iniziativa mira allo sviluppo di: applicazioni per la mobilità (trasporto stradale, marittimo e aereo); di tecnologie a celle a combustibile ad alte prestazioni, che utilizzano l'idrogeno per generare elettricità con una potenza sufficiente a muovere navi e locomotive; di soluzioni di stoccaggio a bordo di nuova generazione per l'idrogeno; di tecnologie per la produzione di idrogeno per applicazioni di mobilità e trasporto, in particolare per rifornire le stazioni di rifornimento di idrogeno con carburante pressurizzato e puro al 99,99%. Il tutto proprio quando l’Europa vuole costruire un'industria a zero emissioni per rispondere alla domanda, sempre più alta, di tecnologie pulite.

Infatti, sempre da Bruxelles arriva il via libera definitivo al 'Net-Zero Industry Act', la prima legge che vincola il continente a produrre tra i suoi confini il 40% del fabbisogno annuo di materiali clean-tech necessari alla transizione green entro il 2030 e a raggiungerne il 15% del valore di mercato su scala globale. Una risposta made in Europe di Bruxelles - sempre più stretta tra la concorrenza cinese e il maxi piano di sussidi statunitensi da 370 miliardi di dollari, l'Inflation Reduction Act (Ira) - che eleva anche il ruolo del nucleare.

La domanda di tecnologie green "è in crescita in Europa e nel mondo, e ora siamo in grado di soddisfarne una parte maggiore con un'offerta europea", ha sintetizzato la presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen, promotrice un anno fa del Piano industriale per il Green Deal, di cui il 'Net-Zero Act' è pilastro centrale. Il regolamento contempla un elenco di tecnologie strategiche che godranno di permessi accelerati e potranno ricevere finanziamenti Ue. E tra loro - dopo lunghi mesi di negoziati dominati dal braccio di ferro tra Parigi e Berlino - trova un posto di rilievo anche l'atomo, determinando la vittoria della linea francese. Insieme alle tecnologie per la fissione nucleare e al ciclo del combustibile nucleare, nell'elenco figurano anche i pannelli solari, le pale eoliche onshore e le tecnologie per le energie rinnovabili offshore; batterie e stoccaggio dell'energia, ma anche pompe di calore e idrogeno.

Rodolfo Ricci

( 29 maggio 2024 )

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