Mercoledì 5 febbraio 2025, ore 4:52

Bruxelles 

Ue, la politica agricola comune piace molto ai cittadini europei 

Non ci si crede o forse è giusto così. Sostegno e consapevolezza senza precedenti della Politica agricola comune, pilastro cardine dell'integrazione europea. Dopo un anno in cui trattori e agricoltori hanno messo a ferro e fuoco la capitale d'Europa, la sponda dei cittadini europei alla Pac non potrebbe essere più solida: Bruxelles incassa il fatto che nel 2024 la consapevolezza pubblica della principale fonte di finanziamento degli agricoltori ha toccato il livello più alto dal 2007 e che per oltre il 70% degli intervistati l'Ue, attraverso la Pac, sta svolgendo "con successo" il suo ruolo nel fornire cibo sano, sostenibile e di alta qualità sulle loro tavole. In effetti, la nuova Pac - entrata in vigore nel 2023 dopo due anni di transizione - piace agli europei e ancora di più agli italiani.

Il dato emerge con chiarezza da un sondaggio Eurobarometro speciale tutto dedicato alla politica agricola comune, secondo cui il 77% degli europei e l'82% degli italiani ne riconosce il ruolo nel garantire l'approvvigionamento di cibo nell'Ue mentre il 66% degli europei e ben l'80% degli italiani ne sottolinea il contributo alla complessa lotta contro il cambiamento climatico. Se può non stupire l'attaccamento degli europei a una delle politiche comunitarie fondative, più sorprendente è il risvolto positivo che, a detta della maggior parte degli intervistati, hanno gli accordi commerciali su agricoltura e ritorno economico.

Circa sette intervistati su dieci (il 71%) ritengono che tali intese siano un vantaggio per i consumatori di prodotti alimentari e l'Italia è tra i Paesi dove le opinioni sono più benevole, con l'80% degli intervistati che le considera 'abbastanza' o 'molto positivi'. Una fiducia che l'Ue incassa appena poche settimane dopo la sigla del contestato accordo commerciale, con molte ragioni, con il blocco sudamericano del Mercosur (Uruguay, Paraguay, Brasile e Argentina), che invece preoccupa giustamente gli agricoltori e le organizzazioni di rappresentanza. La pubblicazione del sondaggio non sembra casuale anche perché mette a fuoco le priorità che secondo gli europei dovrebbero finire nella prossima Pac, dal garantire una fornitura stabile di cibo ai prezzi ragionevoli al rafforzamento del ruolo degli agricoltori nella filiera. Segno che anche a Palazzo Berlaymont è già avviato il confronto sulla futura Pac post 2027, parte centrale dei negoziati del prossimo bilancio Ue a lungo termine (2028-2034).

La deadline per la proposta da parte dell'Esecutivo comunitario è fissata entro la fine dell'estate, anche se i più pessimisti pensano che slitterà all'autunno. Prima di allora, l'appuntamento a cui guardare è fissato a fine di febbraio, quando il vicepresidente alla Coesione, Raffaele Fitto, presenterà la nuova 'Visione strategica per l'agricoltura dell'Ue', promessa da Ursula von der Leyen nelle sue linee politiche che a luglio le hanno garantito il bis. Una proposta che difficilmente avrà carattere legislativo ma che darà un primo assaggio su come sarà declinata la futura Politica agricola comune. La Commissione europea fa passi avanti per l’agricoltura, istituendo ufficialmente il Consiglio europeo per l’agricoltura e l’alimentazione (Ebaf). Viene così accolta una delle raccomandazioni della relazione finale del dialogo strategico sul futuro dell’agricoltura. Il neo commissario per l’Alimentazione e l’agricoltura Christophe Hansen presiederà il consiglio, con l’obiettivo di creare una realtà multi partecipativa coinvolgendo la Commissione con gli attori della filiera alimentare e della società civile.

"L’agricoltura è al centro del futuro della nostra Europa. Oggi portiamo avanti l’energia del dialogo strategico sul futuro dell’agricoltura dell’UE per creare fiducia e unire le persone", ha commentato la presidente von der Leyen. Lo scopo sarà fornire consulenza di alto livello all’esecutivo europeo, dando seguito alla relazione del dialogo strategico sul futuro dell’agricoltura dell’Ue e contribuirà ai lavori sulla visione per l’agricoltura e l’alimentazione.

Von der Leyen aveva promesso che entro i primi cento giorni del mandato della nuova Commissione avrebbe dato risposte e sembra non voler perdere tempo. Il consiglio di amministrazione è istituito per cinque anni, si dovrebbe riunire da due a sei volte l’anno, salvo riunioni speciali convocate dal commissario Hansen per consulenze urgenti. Si dovrebbe favorire il dialogo e lo scambio di esperienze tra i membri, prestando particolare attenzione alla coerenza e alla sinergia delle politiche dell’Unione e alla loro coerenza con le iniziative del settore privato.

A livello di composizione, saranno presenti massimo trenta organizzazioni che rappresentano tre categorie di parti interessate: la comunità agricola, altri attori della filiera alimentare e la società civile, anche in settori quali l’ambiente e il clima, il benessere degli animali o le questioni relative ai consumatori. "Il Dialogo strategico sul futuro dell’agricoltura ha dimostrato che rappresentanti con interessi apparentemente divergenti possono trovare un terreno comune", ha sottolineato Christophe Hansen.

Rodolfo Ricci

( 10 gennaio 2025 )

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