Era ora. Accordo raggiunto tra i Rappresentanti dei 27 nella riunione del Coreper su un pacchetto di proposte che comprende il piano da 18 miliardi di aiuti per l'Ucraina nel 2023, la minimum tax per le grandi aziende e il sì condizionato al Pnrr ungherese. Budapest, alla riunione notturna del Coreper, ha quindi tolto il veto. L'intesa "politica", spiega la presidenza ceca, dovrà essere confermata tramite procedura scritta. Accordo anche sul congelamento dei fondi di coesione per l'Ungheria per il meccanismo di condizionalità: la percentuale di finanziamenti congelati scende rispetto al 65% previsto dalla Commissione.
"Gli ambasciatori degli Stati membri dell'Ue hanno raccomandato al Consiglio di adottare, tramite procedura scritta, una decisione di attuazione del regolamento sulla condizionalità per quanto riguarda l'Ungheria. La raccomandazione significa che il Comitato dei rappresentanti permanenti ha trovato la maggioranza qualificata necessaria per imporre misure di protezione del bilancio dell'Unione contro le conseguenze delle violazioni dei principi dello Stato di diritto in Ungheria", si legge in una nota del Consiglio Ue.
L'impatto sul bilancio di questa sospensione ammonta a circa 6,3 miliardi di euro in impegni di bilancio. Nel corso della procedura, l'Ungheria si è impegnata ad adottare una serie di misure correttive ritenute dalla Commissione in grado di rispondere alle preoccupazioni sollevate, se adottate congiuntamente e attuate in modo corretto ed efficace. "Poiché le misure correttive finora adottate dall'Ungheria presentano significative carenze che ne compromettono seriamente l'adeguatezza per affrontare le violazioni dei principi dello Stato di diritto individuate dalla Commissione nella sua proposta, il Consiglio ritiene che il rischio che ne deriva per il bilancio dell'Unione resti elevato".
Tuttavia, alla luce del numero e dell'importanza delle misure correttive attuate in modo soddisfacente dall'Ungheria e dato il grado di cooperazione, sarebbe una "ragionevole approssimazione stabilire il rischio residuo per il bilancio al 55% degli impegni dei programmi interessati", spiega ancora la nota. Via libera anche al sì condizionato al Pnrr ungherese. In seguito all'adozione formale della decisione e al raggiungimento di 27 "super pietre miliari" relative alle riforme istituzionali per rafforzare lo Stato di diritto, l'Ungheria potrà utilizzare i fondi dello strumento fino a una dotazione totale di 5,8 miliardi di euro in sovvenzioni, spiega il Consiglio Ue. Intanto la presidenza ceca dell'Ue ha messo sul tavolo dei ministri dei Ventisette riuniti a Bruxelles una nuova proposta sul 'price cap' sul gas, fissando il tetto tra i 200 e i 220 euro a megawattora. È quanto si apprende a margine del Consiglio straordinario Energia in corso. In quest'ultima versione di compromesso, il meccanismo di correzione sarebbe attivato se i prezzi sul Ttf di Amsterdam raggiungono la soglia indicata per un periodo compreso tra i tre e i cinque giorni. Lo spread con gli indici di riferimento globale è fissato a 35 euro.
Rodolfo Ricci