Venerdì 22 novembre 2024, ore 9:36

Vertice Ue 

Slitta l’intesa sulle nomine. Ma Ursula resta ancora la favorita 

Tutto come previsto. Intesa rimandata al primo euroconclave chiamato a scegliere i vertici nella nuova legislatura. Nessuna decisione formale era prevista, questo è vero, però ci si aspettava un accordo quantomeno di massima sullo schema, perché la rosa di nomi proposti per i top jobs era giudicata sostanzialmente solida. La quadriglia prevede Ursula von der Leyen confermata alla Commissione sulle ali del trionfo alle elezioni del Ppe, il socialista portoghese Antonio Costa al Consiglio, la liberale estone Kaja Kallas al 'ministero degli Esteri'Ue. La conferma di Roberta Metsola al Parlamento - che però sceglie in autonomia - completa il quadro. I Popolari, poco prima dell'inizio del vertice informale, hanno avanzato però la richiesta di cambiare il colore politico della casella al Consiglio a metà mandato, come accade per l'Eurocamera.

Una mossa che potrebbe complicare le cose ma che andrebbe letta nella logica delle trattative sull'intero esecutivo blustellato, con le vicepresidenze comprese. Insomma, pensare di poter chiudere la partita prima di essere giocata era eccessivo. "Non è mio compito convincere Meloni, abbiamo già una maggioranza con Ppe, liberali, socialisti e altri piccoli gruppi, la mia sensazione è che sia già più che sufficiente", aveva sottolineato già a ora di pranzo il premier polacco Donald Tusk (uno dei due negoziatori popolari) a chi gli chiedeva se ci fossero altri equilibri di cui dover tenere conto.

"È chiaro che in Parlamento non deve esserci alcun sostegno per il presidente della Commissione che si basi su partiti di destra e populisti di destra", è stato invece il muro eretto dal cancelliere tedesco Olaf Scholz, secondo cui le elezioni europee hanno portato una maggioranza stabile delle stesse forze politiche che finora hanno lavorato a stretto contatto in Parlamento. La logica è quella del pacchetto. La quadriglia è frutto di calcoli alchemici che tengono conto dei voti, dei profili, delle aree geografiche: se si modificano gli addendi, il risultato cambia eccome. La danese Mette Frederiksen, indicata nel pre partita papabile alla presidenza del Consiglio europeo, si è tirata fuori dalla mischia. ll presidente slovacco, Peter Pellegrini ha esortato "a stare molto attenti a chi rappresenterà l'Unione europea e la Commissione a livello internazionale, per non creare ancora più tensione di quanto non ve ne sia già".

Un chiaro riferimento a Kaja Kallas, la lady di ferro dell'est, arcinemica di Mosca. Cosa farà Giorgia Meloni? Nel pre vertice ha incontrato l'ungherese Viktor Orban, che sibillino aveva definito la situazione ancora fluida. "Non vedo voci" in seno al Consiglio che possano mettere in discussione il nome di von der Leyen, ha affermato però il primo ministro croato Andrej Plenkovic al termine del vertice. Ma è un fatto che dei voti in più all'Eurocamera a Ursula farebbero ben comodo, perché la conferma dei deputati è obbligatoria e in questo passaggio c'è la preferenza segreta (anche se resta aperta l'opzione dei Verdi come stampella). "Ora dobbiamo lasciar marinare le cose", ha commentato il presidente francese Macron, aggiungendo di ritenere l'accordo finale "vicino".

Rodolfo Ricci

( 18 giugno 2024 )

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