Venerdì 22 novembre 2024, ore 19:25

Ecofin 

Patto stabilità Ue: al via il confronto. E sul Mes possibile revisione 

Il Mes apre alle richiesta dell'Italia di ripensare a fondo lo strumento: "Siamo pronti ad utilizzare appieno il potenziale del nuovo trattato, ma potrà essere fatto solo una volta che sarà in vigore". Quanto a rivedere il Meccanismo "stiamo già esplorando questa disponibilità: siamo pronti e disposti a fare questo studio e ad usare il potenziale del nuovo trattato", ha annunciato il direttore esecutivo dell'ex fondo 'Salva stati', Pierre Gramegna. Al confronto con i governatori del Mes l'Italia si era presentata intanto ripetendo che la ratifica resta in stand-by: "Il governo italiano, attraverso il ministro Giancarlo Giorgetti, ha ribadito le difficoltà che ci sono nel Parlamento italiano per la ratifica del trattato", ha spiegato della riunione il commissario europeo Paolo Gentiloni.

Quanto al pagamento della terza rata del Pnrr all'Italia, ha spiegato, "stiamo lavorando in modo costruttivo e aspettiamo i risultati della missione in corso a Roma e credo che prenderemo una decisione entro la fine del mese". Intanto il dibattito tra Stati sembra però destinato a scaldarsi a breve su altri fronti, con l'inizio della trattativa politica al Consiglio Ecofin sulla proposta di riforma del Patto di stabilità e crescita, dopo settimane di un lavoro tecnico che sembra aver già moltiplicato a dismisura i punti da chiarire (si parla di 500 pagine di domande). Ieri i ministri delle Finanze hanno cercato di tracciare la rotta per la riforma. In vista del confronto a Lussemburgo sulla riforma del Patto il ministro della Germania Christian Lindner si è unito ai colleghi di altri dieci Paesi per ribadire che "deve essere chiaro a tutti che il debito non può crescere indefinitamente in ogni crisi". I

l rischio è un sovraccarico dei conti pubblici particolarmente oneroso in tempi di aumento dei tassi di interesse, hanno scritto in una lettera pubblicata su diversi quotidiani europei (Repubblica per l'Italia). "Criteri quantitativi applicabili in tutti gli Stati membri contribuiscono a formulare chiari requisiti minimi che permettono il consolidamento e sostengono la crescita", hanno affermato i ministri di Germania, Cechia, Austria, Bulgaria, Danimarca, Croazia, Slovenia, Lituania, Lettonia, Estonia e Lussemburgo, chiedendo che le nuove regole portino a una maggiore focalizzazione sul medio termine nella politica di bilancio. Gentiloni ha però invitato a evitare polarizzazioni. "Le posizioni dei singoli Paesi sono legittime" e la Commissione dovrà costruire soluzioni comuni, ha detto. "Questo è il momento di costruire ponti tra le diverse posizioni, non di fortificare le posizioni di ciascun Paese creando schieramenti". In settimana Lindner ha ribadito la richiesta che la riforma preveda un calo del debito dell'1% all'anno per i Paesi più indebitati in tempi normali.

Il ministro delle Finanze francese, Bruno Le Maire, si dice contrario invece a regole automatiche e uniformi nel Patto di stabilità e crescita. "Sarebbe una colpa economica e una colpa politica", ha affermato al Consiglio Ecofin. "Abbiamo già cercato in passato di avere regole automatiche e regole uniformi. Hanno portato alla recessione. È l'opposto di quello che vogliamo, più crescita, più prosperità e più posti di lavoro". Come dire: sarebbe un errore politico, significherebbe ignorare la necessità di rispettare la sovranità degli Stati. Servono regole ferme che devono essere rispettate, ha sottolineato. Però è possibile raggiungere un accordo sotto la Presidenza spagnola. dell’Ue che inizierà a luglio. "Le posizioni dei 27 sono vicine e non bisogna sopravvalutare i disaccordi che possono esistere tra l'uno e l'altro, ha sottolineato il ministro francese.

In ogni caso il tempo non è illimitato. "Se vogliamo prepararci per il ciclo dei budget del 2025 abbiamo bisogno di un accordo nei prossimi mesi", ha ricordato in merito alla riforma del Patto di stabilità e crescita il commissario europeo Paolo Gentiloni arrivando alla riunione del Consiglio Ecofin a Lussemburgo. Nella riunione per la prima volta i ministri dell'Economia dell'Ue si sono confrontati, come già detto, sulla proposta di riforma presentata dall'esecutivo europeo. "La commissione vedrà i differenti angoli dai quali gli Stati membri vogliono migliorare la proposta", ha aggiunto Gentiloni rispetto all'incontro in Lussemburgo. Ma un rapido accordo sulla riforma del Patto di stabilità Ue è una priorità date le sfide di bilancio a medio termine. Lo ha affermato anche l'Fmi. La proposta della Commissione Ue "promuoverebbe opportunamente un aggiustamento fiscale a medio termine differenziato e basato sul rischio". Il criterio della spesa primaria netta semplifica il quadro e consente il funzionamento degli stabilizzatori automatici anticiclici, ricorda il Fondo monetario internazionale, segnalando anche che "un consiglio fiscale europeo indipendente potrebbe aggiungere credibilità al processo".

Rodolfo Ricci

( 16 giugno 2023 )

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