Sulla riforma del Patto di stabilità "penso che abbiamo fatto enormi progressi negli ultimi mesi e penso che ci siano ottime possibilità di raggiungere il traguardo nel prossimo futuro, non so dire se accadrà domani e non voglio fare speculazioni, ma penso che siamo abbastanza vicini. Una volta che il Consiglio avrà raggiunto l'accordo, c'è ancora un bel pò del processo da portare avanti con il Parlamento e quindi ci vorrà del tempo in ogni caso" prima che la riforma entri in vigore. È quanto afferma un alto funzionario europeo alla vigilia dell'Eurogruppo, che sarà seguito da una cena dei ministri delle Finanze dei 27 che dovrebbe affrontare la revisione della governance economica.
Dalle prime indiscrezioni, nel negoziato sulla riforma del Patto di stabilità restano le aperture a garanzia degli investimenti nella transizione, chiesti anche dall'Italia, dicono fonti vicine alla trattativa: si prevede, in particolare, che in via transitoria per l'estensione dei piani di spesa siano sufficienti gli impegni presi sui Pnrr, e che per due anni i progetti legati a Pnrr e il cofinanziamento nazionale dei fondi Ue siano considerati per deroghe sulla linearità degli aggiustamenti fiscali. Investimenti nella difesa saranno invece considerate "fattori rilevanti" nell'attivazione della procedura per deficit eccessivo.
Domani alla riunione dell'Eurogruppo "l'Italia sarà invitata a dare un aggiornamento sullo stato delle cose rispetto alla ratifica del trattato del Meccanismo europeo di stabilità riveduto. A luglio il parlamento nazionale ha deciso di sospendere questo processo per quattro mesi. Ora è scaduto, quindi sembra il momento opportuno per il ministro Giorgetti di chiarire come il governo vede la via da seguire e la tempistica per la ratifica del trattato". "È abbastanza chiaro che tutti vogliono sapere che cosa succede ora ma non è attesa una grande discussione" sul tema. Resta un dato che potrebbe confermare quel velato ottimismo.
Prosegue senza sosta il negoziato anche tra le cancellerie europee. I tre testi definitivi della proposta legislativa, con l'aggiornamento dei due regolamenti e della direttiva coinvolti, sono stati completati. Non ci sono cambiamenti fondamentali rispetto all'impianto della riforma emerso nei giorni scorsi, da quanto filtra da fonti a conoscenza della trattativa, ma i punti politici più sensibili del negoziato dovranno ancora venir discussi e non si esclude che cambino anche le cifre finali di rientro del debito e del deficit.
Dopo la riunione dell'Eurogruppo, alla sera ci sarà un incontro dei ministri dell'Economia e delle Finanze dei 27. Contrariamente a quanto filtrato in un primo momento non si tratterà di una riunione formale (non è cioè uin Ecofin straordinario), ma di una cena informale. L’8 dicembre è invece in agenda un Consiglio Ecofin. Da quanto filtra l'intenzione della presidenza spagnola di turno dell'Ue resta quella di trovare un accordo.
Rodolfo Ricci