Un potente terremoto di magnitudo 7.1 ha colpito la capitale del Messico - megalopoli da 22 milioni di abitanti - intorno alle 13 e mezza di ieri (ora locale), proprio nel triste anniversario del terribile sisma del 1985, che causò migliaia di vittime.
Oltre alla capitale, il sisma ha fatto danni a Puebla, Chipalcingo, Oaxaca, Morelia, Colima e Guadalajara.
L’ultimo bilancio, ancora provvisorio, parla di 217 morti, di cui 86 nella città-stato di Città del Messico, 71 in Morelos, 43 in Puebla, 12 nello Stato del Messico, 4 in Guerrero e uno a Oaxaca. Tra loro ci sono anche i 26 bambini morti per il crollo della scuola elementare Enrique Rebsamen a Coapa, a sud-est di Città del Messico. Altri 30 alunni risultano dispersi. Nel crollo sono morti anche quattro insegnanti e altre 8 persone sono disperse.
Solidarietà al Messico è stata espressa da diversi paesi, compresa l’Italia.
Stamane, nel corso dell'udienza generale in piazza San Pietro il Papa, rivolgendosi ai pellegrini messicani, ha osservato: "In questo momento di dolore voglio esprimere la mia vicinanza e preghiera a tutta la cara popolazione messicana". Il Papa si è associato al dolore dei familiari delle vittime e ha espresso il suo ringraziamento "ai soccorritori" e a quanti sono vicino ai feriti e a chi ha subito dei danni. Infine, Francesco ha affidato alla protezione della Madonna di Guadalupe "la carissima nazione messicana".
Il terremoto di ieri è il più grave e più mortale dopo quello del 19 settembre 1985, che ha colpito il Paese esattamente 32 anni prima e provocato più di 10mila morti. Un altro sisma di magnitudo 8,2, il più potente da un secolo a questa parte in Messico, lo scorso 7 settembre aveva colpito lo stato di Oaxaca insieme a quello del Chiapas provocando la morte di un centinaio di 100 persone.
(Approfondimento domani su Conquiste Tabloid)