Avviando la prima visita di Stato di un presidente francese in Germania in quasi un quarto di secolo, Emmanuel Macron e il collega tedesco Frank-Walter Steinmeier hanno subito cercato di esprimere il senso politico dell'evento: rinsaldare l'asse franco-tedesco, così "centrale" per l'Europa ma anche intaccato da numerose crepe che si sono aperte tra Parigi e Berlino negli ultimi mesi su questioni fondamentali, dal sostegno all'Ucraina alle relazioni commerciali con la Cina. Un'azione di consolidamento e saldatura con la Germania del cancelliere Olaf Scholz oltremodo necessaria nel momento in cui l'Unione europea secondo Macron è minacciata da tanti "nemici esterni", come la Russia. Ma anche interni, come i sovranisti, a pochi giorni dalle elezioni europee.
"Vedo molto più ciò che ci unisce, e la nostra capacità di affrontare le sfide di oggi, piuttosto che gli elementi che ci dividono. La relazione franco-tedesca è centrale in Europa, è il cuore, ed è necessaria affinché l'Europa progredisca", ha sottolineato Macron arrivato in Germania per tre giorni nella prima visita di Stato di un presidente francese da quella compiuta da Jacques Chirac 24 anni fa (di visite "di lavoro" ce ne sono invece state molte). Ci sono abbastanza prove che, nonostante i punti di partenza diversi, alla fine ci troveremo d'accordo, ha confermato Steinmeier parlando pubblicamente col presidente francese, l'unico capo di stato invitato in un'occasione solenne: il 75/o anniversario della Costituzione tedesca. La festa della democrazia in corso a Berlino avviene in un momento però drammatico: dopo aver ribadito che l'Europa "può morire" come aveva avvertito nel discorso alla Sorbona dell'aprile scorso, Macron ha sottolineato che "non abbiamo mai avuto così tanti nemici all'interno e all'esterno" e per questo bisogna andare a votare per i partiti europeisti.
L'appello è alla coesione europeista franco-tedesca che era stata cementata col Trattato di Acquisgrana del 2019 ma si è poi sfaldata alquanto su questioni-chiave come il sostegno all'Ucraina e l'orientamento della politica economica nei confronti dei concorrenti Usa e Cina: temi che saranno discussi oggi in un consiglio dei ministri franco-tedesco al castello di Meseberg, la foresteria del governo federale a nord di Berlino. Come ha annunciato Macron in conferenza stampa, ieri a Dresda sono stati firmati accordi fra l'altro su intelligenza artificiale e protezione del clima.
Ma a Meseberg verranno al pettine grossi nodi: Macron predica una maggiore autonomia europea con una propria strategia di difesa e una protezione dell'economia dalla concorrenza sleale di Cina e Usa mentre Scholz rimane fedele al suo orientamento transatlantico e alla Cina, importante partner commerciale della Germania. E nel conflitto in Ucraina, il presidente francese ha sorpreso Scholz con le sue riflessioni sull'invio di truppe di terra, sviluppo bellico che il cancelliere rifiuta categoricamente al pari dell'invio a Kiev di missili da crociera Taurus che potrebbero colpire anche in Russia.
Rodolfo Ricci