L'inflazione della zona euro non ha ancora raggiunto l'apice e il rischio è che cresca anche oltre a quanto previsto oggi. Ma c’è anche una buona notizia. Infatti, la presidente della Bce, Christine Lagarde, ha sottolineato i progressi significativi compiuti dall'Italia negli ultimi due anni "in termini di riforme strutturali e di miglioramento della produttività dell'economia italiana" e ha richiamato l'importante occasione offerta dal Recovery fund al Paese. L'Italia è il maggior destinatario dei fondi per la Ripresa e la resilienza, ha affermato, ricordando così che il Pnrr è collegato a nuove riforme attese. "La nostra speranza dal punto di vista della politica monetaria è che tali misure vengano attuate, per aiutare l'economia italiana ad affrontare la difficoltà che è stata la prima ad affrontare quando il Covid ha iniziato a colpire", ha detto. "Credo che sia una grande opportunità per dimostrare che dal punto di vista di bilancio e strutturale" ci può essere una forte determinazione a trainare il miglioramento dell'economia italiana.
Rispetto alle politiche monetarie, Lagarde ha quindi spiegato che l'inflazione nell'eurozona crescerà ancora. "Ogni volta che chiedo ai miei economisti in Bce la risposta che ottengo al momento è che il rischio è al rialzo", ha detto, intervenendo in audizione alla commissione Affari economici e monetari del Parlamento europeo. L'aumento dei tassi non sembra essersi esaurito quindi, anche se "quanto dobbiamo andare oltre e quanto velocemente dobbiamo arrivarci dipenderà dalle nostre prospettive aggiornate, dalla persistenza degli shock, dalla reazione delle aspettative salariali e di inflazione e dalla nostra valutazione della trasmissione" delle politiche monetarie. L'obiettivo resta quello di riportare l'inflazione al target del 2% nel medio termine.
E non è perfino escluso "che questo ci porti in un territorio restrittivo", ha spiegato Lagarde, riferendosi a un livello del costo del denaro che, semplificando, potrebbe persino superare il 2% (ovvero il supposto livello 'neutrale' dei tassi, anche se il tema sembra piuttosto dibattuto). Sulle attese di nuovi rialzi dei tassi l'euro è quindi decollato a un soffio dal raggiungere quota 1,05 sul dollaro a nuovi massimi da fine giugno, per poi riportarsi verso 1,04 dopo la chiusura delle Borse europee. Ancor prima delle parole di Lagarde, i mercati si erano infiammati ai toni da 'falco' sia del governatore olandese Klaas Knot e sia di quello spagnolo Pablo de Cos, che potrebbero mettere in discussione le aspettative per una stretta cauta, inferiore ai 75 punti base, già al meeting Bce del 15 dicembre. Da Lagarde è arrivato anche un invito ai paesi dell'eurozona a mantenere politiche di bilancio attente a non aumentare le pressioni inflazionistiche. "Il sostegno fiscale dovrebbe pertanto essere mirato, personalizzato e temporaneo", ha ribadito sollecitando quindi a ridurre gli alti livelli di debito pubblico.
Rodolfo Ricci