In tempi di incertezza molto alta, sull'evoluzione della pandemia e sui tempi della ripresa, la Commissione europea mette un punto fermo almeno sulla finanza pubblica. Il Patto di stabilità resterà sospeso ancora per tutto il 2022, quindi i governi saranno liberi di spendere per sostenere cittadini e imprese durante la terza ondata, accompagnandoli fuori dall'emergenza, si spera, l'anno prossimo. Questo non significa che la spesa potrà essere di qualsiasi tipo: i Paesi con alto debito dovranno fare attenzione al medio termine, evitando di caricare i conti di pesi "permanenti". La decisione del commissario all'economia Paolo Gentiloni e del vicepresidente responsabile dell'euro, Valdis Dombrovskis, arriva in tempo per la preparazione dei Def e mentre si lavora ai piani di Recovery. I due puntano proprio su quest'ultimo, invitando i governi a usare le sue sovvenzioni - neutre ai fini del debito - per finanziare il più possibile progetti in grado di far salire la crescita. Se il Pil salirà senza far salire la spesa, si avvierà quel circolo virtuoso che farà scendere il debito senza sforzi. In ogni caso, non è ancora il momento di ricominciare a preoccuparsi dei deficit esplosi, perché la ripresa è troppo fragile e il futuro dell'economia non prevedibile.
"C'è speranza all'orizzonte per l'economia dell'Ue, ma per ora la pandemia continua a danneggiare persone ed attività. Per attutire questo impatto e per promuovere una ripresa resiliente e sostenibile, il nostro messaggio chiaro è che il sostegno fiscale dovrebbe continuare per tutto il tempo necessario", ha detto Dombrovskis presentando la comunicazione sull'orientamento di bilancio del prossimo periodo. E invitando i governi a sfruttare il Recovery fund, che dà una possibilità unica di sostenere l'economia senza appesantire i conti pubblici. Gentiloni ci tiene soprattutto a ribadire che la Commissione ha imparato dalla passata crisi, ed ha cambiato completamente atteggiamento. "Per il 2022, è chiaro che il sostegno fiscale sarà comunque necessario: meglio sbagliare facendo troppo piuttosto che troppo poco", ha spiegato. Per questo, dopo aver analizzato la situazione della ripresa e le prospettive dei prossimi mesi, la Commissione ha deciso di prolungare la sospensione del Patto di Stabilità.
"Le indicazioni preliminari suggeriscono di continuare ad applicare la clausola di salvaguardia nel 2022 e di disattivarla a partire dal 2023", scrive Bruxelles nella comunicazione, precisando che comunque la situazione è in divenire, e la decisione verrà confermata dopo le previsioni economiche di maggio. Rinviare il ritorno del Patto di un altro anno è anche un modo per dare tempo di riaprire la discussione sulla sua riforma, partita a febbraio 2020 e subito congelata per lo scoppio della pandemia. Dombrovskis ricorda che sarà necessario trovare un consenso per riaprire la discussione, perché non si può aprire un dossier tanto complesso senza la certezza di poterlo richiudere.
Rodolfo Ricci