Venerdì 22 novembre 2024, ore 8:51

Ecofin 

La Polonia blocca l’adozione della minimum tax nell’Ue 

La Polonia è stata l'unico Paese Ue a bloccare l'adozione all'Ecofin dell' accordo globale sulla minimum tax per le multinazionali. La ministra delle Finanze polacca, Magdalena Rzeczkowska, ha affermato che, nonostante gli emendamenti, Varsavia è preoccupata dalle diverse tempistiche per l'adozione dei due pilastri della riforma. Il compromesso "non è una soluzione giuridicamente vincolante per garantire che sia il primo pilastro che il secondo pilastro entrino in vigore allo stesso momento", ha evidenziato. A quanto si apprende, l'Ungheria avrebbe invece dato il suo benestare ma la sua resistenza politica resta nota. Il vicepresidente della Commissione europea, Valdis Dombrovskis, ha auspicato che l'accordo possa essere raggiunto al prossimo Ecofin, il 24 maggio. I motivi che spingono Varsavia a bloccare l'intesa sono "un mistero", ha detto il ministro dell'Economia francese, Bruno Le Maire, che guida la presidenza di turno dell'Ue, dicendosi "assolutamente non convinto" della posizione di Varsavia.

"Tutte le difficoltà tecniche sono state risolte", ha spiegato il ministro, ricordando il lavoro di Parigi per rispondere alle osservazioni sollevate negli ultimi mesi e settimane da diversi Paesi come l'Irlanda, l'Estonia, la Svezia e Malta. "Spero che lo spirito irlandese dia ispirazione" a chi ancora si oppone come Varsavia, ha aggiunto. Poi Bruxelles deve fare i conti con la riconferma di Viktor Orban alla guida dell'Ungheria per la quarta volta di fila. La Ue vuole riprendere il discorso con Budapest sul rispetto dello stato di diritto da dove lo aveva lasciato, annunciando il passaggio alla "fase successiva" dell'iter per bloccare l'erogazione dei fondi Ue al Paese magiaro. Per poi avvertire: la stessa fine potrebbe toccare anche agli ormai ex-alleati di Varsavia che, intanto, per ripicca tengono sotto scacco l'intera riforma del sistema fiscale per le multinazionali in Europa. Facendo slittare per l'ennesima volta l'adozione dell'accordo globale sulla minimum tax e rischiando di far saltare i nervi al ministro dell'Economia francese, alla testa di negoziati lunghi ormai cinque anni.

L'annuncio della Commissione europea nei confronti dell'Ungheria era nell'aria ed è arrivato direttamente dalla presidente, Ursula von der Leyen. Che ha scelto la plenaria del Parlamento europeo per mettere un punto (e a capo) a un confronto pressoché infinito costellato di ricorsi alla Corte europea di giustizia. L'ultima tardiva risposta ungherese alle spiegazioni richieste sulla corruzione non è stata abbastanza, ha sentenziato la leader tedesca. Conclusione: Bruxelles andrà avanti con l'attivazione del meccanismo di condizionalità che permette di congelare i pagamenti a chi non rispetta lo stato di diritto. Una bastonata che non è andata giù a Budapest, da dove la ministra ungherese della Giustizia, Judit Varga, ha chiesto rispetto perché "la maggioranza non ha votato secondo i desiderata di Bruxelles". E che, in tempi di inflazione, aumento del debito pubblico e guerra, potrebbe costare cara al Paese, che attende anche il via libera anche al suo piano di ripresa e resilienza nazionale (Pnrr) da 7,2 miliardi di euro.

Proprio mentre il nuovo-vecchio governo Orban, l'unico in Europa a sostenere apertamente Vladimir Putin, è sempre più isolato. Abbandonato anche dalla Polonia, che gli presta ancora il fianco soltanto per non restare a corto di soldi dall'Ue. Anche per Varsavia i rischi sono concreti: se non si muoverà con la riforma della giustizia per garantire l'indipendenza della magistratura, addio all'ingente somma di sovvenzioni e ai prestiti del Pnrr. Più utili che mai ora che c'è da gestire anche l'emergenza dei rifugiati ucraini. Bruxelles si aspetta dal governo di Mateusz Morawiecki una proposta di legge che faccia riferimento ai tre criteri chiave per l'autonomia dei suoi magistrati. Fino a quel momento, niente esborso. E allora, è la sottile contro-minaccia di Varsavia, per l'Ue niente minimum tax.

Rodolfo Ricci

( 6 aprile 2022 )

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