Non si cambia linea. L’ex 'coloba'e presidente della Bce Christine Lagarde tira dritto verso un nuovo rialzo dei tassi da mezzo punto a marzo, nonostante un'audizione di fronte alla riunione plenaria del Parlamento europeo che l'ha costretta in trincea, fra accuse di favorire le banche col rialzo dei tassi e allarmi per gli effetti della normalizzazione monetaria. La Bce - ha ribadito Lagarde - intende "alzare i tassi di altri 50 punti base al nostro prossimo meeting di marzo, e poi valuteremo il successivo percorso di politica monetaria". Del resto i rischi per le prospettive di crescita - ha detto Lagarde - sono ora più bilanciati di quanto fossero a dicembre, e anche se l'indice generale dei prezzi è in calo da tre mesi consecutivi, quello 'di fondo', al netto di energia e prezzi alimentari, è sui massimi storici.
Parole accolte con un fuoco di fila di critiche da parte di molti europarlamentari: dalla Bce "fabbrica di disoccupati" - anche se nei fatti la disoccupazione nell'area euro è ai minimi storici - all'accusa dell'italiano Antonio Maria Rinaldi (Lega) contro una Bce "rigidamente monetarista" la cui politica monetaria ha effetti depressivi che realizzeranno la triste diagnosi "l'operazione è perfettamente riuscita ma il paziente è morto".
Nulla di tutto ciò è sembrato perturbare l'aplomb dell'avvocato francese che guida la Bce: al contrario, Lagarde ha snocciolato una serie di numeri a difesa dell'operato della Bce ("l'inflazione non è solo dovuta all'energia") e ha ribadito che è proprio per tutelare le fasce più deboli che occorre combattere l'inflazione. Così la pensa il gruppo (crescente) di governatori 'falchi' che appoggiano la nuova stretta di marzo. Ma per migliorare i rapporti con gli eurodeputati, Lagarde - che nel pomeriggio dopo una serie di rinvii aveva incontrato la presidente dell'Europarlamento Roberta Metsola - ha notificato ufficialmente che la Bce "è pronta a formalizzare, per iscritto, le attuali procedure di accountability" con cui la Bce rende conto del suo operato al Parlamento europeo.
"La Bce non dovrebbe impegnarsi incondizionatamente sulle proprie mosse future e dovrebbe invece calibrare la politica monetaria in modo che guardi in avanti e possa essere modulata in base ai dati economici, chiarendo meglio anche la sua funzione di reazione", ha ribadito Fabio Panetta, membro del Comitato esecutivo della Bce, in un discorso a un evento del Centre for European Reform a Londra. Panetta ha evocato il rischio di una restrizione eccessiva alle condizioni monetarie: "Con i tassi ora in territorio restrittivo, a contare sono la misura e la durata delle condizioni restrittive". E ha proseguito: "I tassi sui prestiti stanno salendo più velocemente che in passato, in linea con il ripido rialzo dei tassi della Bce. E i prestiti a imprese e famiglie stanno decelerando rapidamente. Gran parte degli effetti della stretta devono ancora venire" e dunque l’aggiustamento sui mercati creditizi "probabilmente comprimeranno i consumi e gli investimenti nei prossimi mesi".
Rodolfo Ricci