Un avvertimento lanciato ai mercati, "posso sfidarci quanto vogliono ma la Bce ha un'intera batteria di strumenti" di politica monetaria o convenzionale per fermare la corsa dei rendimenti. E un appello alla politica, affinché dispieghi lo stimolo di bilancio del Recovery fund al più presto in modo da affiancarlo allo stimolo monetario di Francoforte. La presidente della Bce Christine Lagarde non poteva andare oltre, nella situazione sospesa che vede l'economia dell'Eurozona indietro rispetto agli Usa: il maxi-stimolo del presidente Joe Biden, 1.900 miliardi per l'economia cui ora si aggiunge un piano da 2.000 miliardi di investimenti infrastrutturali, e i tempi di vaccinazione più veloci, rischiano di ampliare il divario di crescita sulle due sponde dell'Atlantico.
Ma, soprattutto, fanno parlare di un ritorno dell'inflazione che partendo dai treasuries di rimando trascina al rialzo i rendimenti europei, inasprendo le condizioni finanziarie. Per impedirlo, la Bce ha già accelerato a oltre 20 miliardi di euro gli acquisti di debito del piano per l'emergenza pandemica, il 'Pepp'. Lagarde, forse, avrebbe voluto fare di più: ma i 1.850 miliardi complessivi del Pepp sono ancora utilizzati solo per metà: c'è tempo per eventualmente rilanciare, cosa che richiederebbe di convincere i governatori 'falchi’ che al contrario già smaniano per una 'cura dimagrante’ monetaria. La risposta, per tenere a bada gli investitori scettici sulla determinazione di Francoforte, è che "ci vorrà un bel pò di tempo" prima che la Bce riduca lo stimolo monetario: la crescita 2021 dell'area euro sarà di circa il 4%, dalla primavera è attesa la ripresa, ma la Bce aspetterà che l'economia torni ai livelli pre-Covid, a metà del 2022. Nel frattempo, "dispiegheremo tutto (il Pepp, ndr), oppure no, oppure di più", spiega la presidente della Bce.
Un impegno che alcuni giudicano vago e insufficiente, specie se i tassi sui bund tedeschi o i Btp italiani dovessero riprendere a correre mettendo sotto pressione il credito a imprese e famiglie che la Bce cerca di spingere al massimo: per ora i titoli tedeschi sono a -0,33% da -0,60% di dicembre, ma restano storicamente bassi. Di fatto, la Bce è in attesa che allo stimolo monetario, e a quello dei bilanci nazionali, si affianchi al più presto lo stimolo da 750 miliardi del Next Generation Eu.
"L'area euro ha bisogno che lo stimolo fiscale continui ad essere potente ed efficace, ecco perché ci aspettiamo un veloce utilizzo del Next Generation Eu. Speriamo molto che sia dispiegato nella seconda metà del 2021", ha detto Lagarde. I Paesi che più ne hanno bisogno, come l'Italia, sperano nell'anticipo già a giugno, che potrebbe valere 27 miliardi solo per la Penisola. Serviranno le ratifiche agli 'eurobond' per finanziare iL Recovery dei parlamenti di tutti i 27, e ora c'è l'ostacolo della Corte suprema tedesca. E a Francoforte non possono che incrociare le dita
Rodolfo Ricci