Venerdì 22 novembre 2024, ore 9:06

Guerra 

L’Ue tira il freno sul processo riformista dei Trattati europei 

L'obiettivo era quello di riformare l'Ue e il 9 maggio scorso, con la conclusione della Conferenza sul Futuro dell'Europa e la consegna in pompa magna delle raccomandazioni elaborate da cittadini ai rappresentanti delle autorità Ue - tra cui il presidente francese Emmanuel Macron - la strada sembrava ormai tracciata. Ma come spesso accade in Europa le cose si sono rivelate più complicate di come sembravano. E ora la pausa estiva e i vari problemi che assillano l'Unione rischiano di rallentare ulteriormente il processo riformista.

All'indomani della chiusura della Conferenza infatti una lettera firmata dai leader di 10 stati membri mise in chiaro che sebbene le rispettive capitali sostenessero lo spirito del cambiamento espresso dalla Conferenza, il gruppo si opponeva in maniera categorica a qualsiasi riforma dei Trattati come invece chiesto dal Parlamento europeo. La doccia fredda, nata in seno al Consiglio Ue, non ha comunque fermato la marcia dell'Eurocamera nella richiesta di attivare una convenzione per la modifica dei trattati al fine di ottenere alcuni dei cambiamenti suggerite dai cittadini, come il superamento del voto all'unanimità e l'istituzione di una difesa comune europeo. A fine maggio infatti gli eurodeputati hanno votato per l'attivazione dell'Articolo 41 inviando così al Consiglio Ue una richiesta ufficiale di attivazione di una convenzione per la riforma dei trattati fondanti dell'unione.

La richiesta però rischia di insabbiarsi sul tavolo del Consiglio che, finita la presidenza di turno francese, è ora guidato proprio da una di quelle capitali che firmarono la lettera che gelò le aspirazioni dei riformisti: Praga. Per riprendere il filo del dibattito, ma all'interno degli argini imposti dai governi dei 27 Paesi membri, la presidenza ceca è al lavoro su un questionario destinato a tutte le capitali per sondare quanto i governi siano favorevoli a proseguire sulla via delle riforme inaugurate con le conclusione della Conferenza sul Futuro dell'Europa. Stando alla presidenza, il questionario verrà distribuito alle delegazioni degli Stati membri nel corso dell'estate in modo tale che, risposte alla mano, si possa poi tornare a parlare dell'argomento in sede di Consiglio Ue a partire da settembre. Praga dunque prende tempo. Ma se la siccità estiva ha temporaneamente rallentato il fiume di entusiasmo emerso dalla Conferenza sul Futuro dell'Europa, alle prime piogge autunnali si prospetta un ritorno dell'impeto riformista alimentato soprattutto dall' Eurocamera.

"Tutti gli Stati membri dell'Ue, compresa l'Ungheria, hanno sottoscritto valori comuni globali. Sebbene i dibattiti politici facciano parte della vita democratica, questi valori comunemente accettati dovrebbero costituire la cornice di tali dibattiti. Questi valori sono sanciti da Trattati europei e internazionali, Discriminare sulla base della razza significa calpestare questi valori. L'Unione europea è costruita sull'uguaglianza, la tolleranza, l'equità e la giustizia", ricordato la presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen, in un'intervista al sito slovacco "aktuality.sk".

Rodolfo Ricci

( 1 agosto 2022 )

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