Ora si parla di missione militare nel Mar Rosso. Infatti, i ministri dei Ventisette hanno discusso ieri al Consiglio Affari esteri il piano di una missione militare "forte", allargata e il più possibile partecipata nel Mar Rosso tempestato dagli attacchi degli Houthi. L'Unione europea si avvia a lanciare una delle più importanti operazioni congiunte della sua storia. La proposta della missione navale è stata appunto presentata ieri. Italia, Francia e Germania, in un documento che hanno presentato al Consiglio Affari Esteri hanno scritto: "Data la gravità della situazione attuale e i nostri interessi geostrategici, è importante che l'Ue dimostri la sua volontà e le sue capacità di agire come attore di sicurezza globale, anche nel settore marittimo.
La missione sarà in linea con la Convenzione Onu sul diritti del mare e sarà difensiva", si legge nel testo, che sottolinea "l'importanza di usare le strutture e le capacità già esistenti" della missione Emasoh/Agenor, nello stretto di Hormuz. Si ipotizza un’operazione in base all’articolo 44 del Trattato, che prevede che il Consiglio possa affidare la realizzazione di una missione "a un gruppo di Stati membri che lo desiderano e dispongono delle capacità necessarie per tale missione", in coordinamento con l’Alto rappresentante Ue. Sarebbe emersa l’idea che il quartiere generale della missione possa essere l’Italia. La missione militare europea nel Mar Rosso che Roma sta promuovendo con Parigi e Berlino rappresenta un passo considerevole verso una vera difesa europea.
L'Italia è pronta a fare la sua parte", ha dichiarato il vice premier e ministro degli Esteri Antonio Tajani, a Bruxelles. "Noi stiamo proponendo assieme a Francia e Germania una missione che possa garantire la sicurezza del traffico marittimo. Io mi auguro che si possa già approvare definitivamente la missione nel prossimo Consiglio Affari Esteri dopo un sostanziale via libera nella riunione di oggi".Nei fatti, nessuna decisione operativa, tuttavia, è stata presa: l'obiettivo di Bruxelles era quello di approvare in via definitiva la missione nella riunione dei ministri degli Esteri del 19 febbraio. Ma di certo si è si entrati nel vivo del dossier nell'ambito di un incontro complesso, che ha affrontato tre grandi crisi: il conflitto tra Israele e Hamas, l'escalation nel mar Rosso, e il conflitto in Ucraina.
Sono tre i Paesi che si stanno muovendo da attori protagonisti nell'organizzazione della missione: Germania, Italia e Francia. A Berlino, la coalizione al governo si è mostrata subito compatta sul lancio di una missione europea. Sulla stessa linea anche la Francia, che tra l'altro è stata promotrice della coalizione di volontari che, attraverso la missione Emasoh Agenor, pattuglia dal 2020 lo stretto di Hormuz, che separa la Penisola arabica dall'Iran.
Rodolfo Ricci