Domenica 22 settembre 2024, ore 8:37

Bruxelles 

L’ Ue in trattativa con Pechino per una soluzione sui dazi e-car 

La voglia di disinnescare una guerra dei dazi che non gioverebbe a nessuno, o quanto meno l’intenzione di provarci. A Bruxelles è andato in scena l’atteso incontro tra il commissario per il Commercio, Valdis Dombrovskis, e il ministro per il Commercio della Cina, Wang Wentao, considerato come un banco di prova politico, se non determinante, certamente importante per porre fine al braccio di ferro sino-europeo sull’auto elettrica prodotta dalle industrie di Pechino. Si va avanti, alla ricerca di un accordo condiviso che non c’è, che non arriva dopo il faccia a faccia. Stesso spirito, dunque, o quasi. Perché, fa sapere il portavoce dell’esecutivo comunitario, Olof Gill, Dombrovskis ha espresso le forti preoccupazioni dell’Ue in merito alle indagini di difesa commerciale della Cina contro le importazioni Ue di brandy, carne di maiale e latticini.

A Bruxelles vengono lette come vere e proprie ritorsioni per i dazi sull’auto elettrica cinese, visto che Dombrovskis ha tenuto a sottolineare come queste indagini siano "ingiustificate, basate su accuse discutibili" e senza prove sufficienti. Questo si è sentito dire Wang, a cui Dombrovskis ha anche chiesto che queste indagini vengano interrotte. Altrimenti sarà guerra commerciale. Non lo ha detto così il responsabile Ue per il Commercio, ma promettendo che "l’Ue farà del suo meglio per difendere gli interessi delle sue industrie" ha velatamente informato la controparte cinese circa l’intenzione di andare fino in fondo, se necessario. Tutto ancora da sciogliere, dunque. Ci si concede altro tempo e ci si concede anche ottimismo.

Entrambe le parti- assicura Dombrovskis - hanno concordato di intensificare gli sforzi per trovare una soluzione efficace, applicabile e compatibile con l’Organizzazione mondiale per il commercio (la Wto) sulla questione delle auto elettriche ‘made in China’ e i sussidi pubblici considerati dall’Ue come lesivi della concorrenza. Le due parti hanno ancora qualche settimana per trovare una soluzione e Wang Wentao assicura in tal senso che la Cina rimarrà impegnata nei negoziati sui veicoli elettrici fino all’ultimo momento. Come gesto di buona volontà, al termine dell’incontro la Commissione europea ha accettato di rivedere le offerte di impegno sui prezzi inviate dalle aziende cinesi. Prove di distensione, insomma, che danno il senso della volontà di provarci.
Dombrovskis ne ha approfittato per ribadire a Wang di astenersi dall’aiutare o dall’agevolare il presidente russo Vladimir Putin. Preoccupa, e questo a Bruxelles assicurano di averlo messo bene in chiaro, il ruolo della Cina nel contesto della guerra russo-ucraina.

Sottolineature doverose per gli europei, con i cinesi che mai gradiscono ingerenze nelle politiche nazionali e nell’agenda di governo. Un primo passo è avvunuto ieri: è stato rinviato il voto finale dei Paesi Ue, in programma il 25 settembre, per confermare l'introduzione di dazi definitivi sulle auto elettriche importate dalla Cina. Lo si apprende da fonti diplomatiche europee. Per rispondere ai maxi sussidi elargiti da Pechino al suo comparto, la Commissione Ue ha imposto a luglio tariffe provvisorie fino al 36,3% nei confronti di Byd, Geely e Saic, che si vanno ad aggiungere ai dazi del 10% a cui erano già soggetti gli esportatori dalla Cina. I dazi devono ora essere confermati da parte dei governi Ue. La deadline è fissata entro ottobre, ora dovrà essere definita una nuova data per il voto. La vicepresidente esecutiva designata della Commissione europea, Teresa Ribera, ha sottolineato l'importanza di scongiurare un'escalation commerciale tra l'Ue e la Cina innescata dalla possibile decisione - attesa nelle prossime settimane - da parte degli Stati membri di imporre dazi definitivi sulle importazioni di auto elettriche dalla Cina.

"È fondamentale evitare una guerra commerciale", ha detto la ministra spagnola al Financial Times, delineando la sua visione per il futuro. La madrina del Green deal iberico, scelta da von der Leyen per guidare la transizione verde Ue, punta a identificare gli strumenti migliori per sviluppare l'industria automobilistica in Europa, ma anche per prevenire in modo efficace la disputa commerciale. La Commissione europea e gli operatori del settore sono già al lavoro per valutare le possibili vie da percorrere, ha indicato Ribera, esprimendo una posizione in linea con la richiesta avanzata all'Ue dal premier Pedro Sanchez di riconsiderare l'imposizione dei dazi sulle e-car cinesi.

"La mia impressione è che l'industria automobilistica europea sia consapevole della gara tecnologica in atto", ha proseguito la vicepresidente designata, ribandendo la necessità di garantire condizioni commerciali eque per l'Europa senza tuttavia alimentare conflitti.

Rodolfo Ricci

( 20 settembre 2024 )

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