Giovedì 21 novembre 2024, ore 19:38

Bruxelles 

L’Ue chiederà ai Paesi 66 miliardi in più per il bilancio pluriennale 

È un fatto annunciato. L' Ue chiederà ai 27 Stati membri "66 miliardi" in più per la revisione del bilancio pluriennale europeo. Lo ha annunciato la presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen spiegando le nuove priorità che, si sono aggiunte per Bruxelles a quelle precedenti: Ucraina, migranti e competitività tecnologica. Per il primo punto, dal bilancio europeo da qui al 20207, si prevede un esborso di 50 miliardi, per il secondo di 15, per il terzo di 10. Alle risorse chieste agli Stati membri si aggiungeranno quelle prese dal budget comunitario. Le priorità politiche tracciate dall'esecutivo europeo sono tre, quindi. "Abbiamo utilizzato il bilancio più che mai per far parte della soluzione di queste crisi che abbiamo visto. Abbiamo sfruttato ogni flessibilità, ogni possibilità di ridistribuzione. Abbiamo ridefinito le priorità dei nostri fondi", ha spiegato la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, per giustificare questa richiesta che non piacerà ai Ventisette.

E per questo propone una strategia mirata. Venendo alle cifre: Per l'Ucraina sono previsti 50 miliardi di euro (33 in prestiti e 17 in sovvenzioni); per le migrazioni 15 miliardi; per la piattaforma per l'innovazione tecnologica (precursore del Fondo europeo per la sovranita') 10 miliardi; per l'aumento degli interessi sui debiti Ue del Recovery 19 miliardi; 1,9 miliardi per l'aumento dell'inflazione 3 miliardi per lo strumento di flessibilità. Il totale sfiora i 100 miliardi ma dei 50 miliardi per l'Ucraina vengono conteggiati solo i 17 in sovvenzioni a fondo perduto e non anche i 33 di prestiti. Si torna così a poco meno di 66 miliardi.

Per von der Leyen "la riserva per l'Ucraina fornirà prospettiva e prevedibilità incentivando anche altri donatori a farsi avanti" e "permetterà di calibrare realmente il sostegno finanziario in base alla situazione sul campo". Poi arriverà anche Step (acronimo inglese di Piattaforma tecnologica strategica per l'Europa), una versione minima di quello che doveva essere il Fondo per la sovranità europea, annunciato già lo scorso anno contro la Cina ma anche gli Stati Uniti.

"Abbiamo identificato tre settori di priorità che sono fondamentali per preservare il nostro vantaggio competitivo: deep tech, green tech e bio tech. Abbiamo fondi efficienti nel nostro bilancio europeo per progetti in questi settori, ma sono limitati. Creando Step, vogliamo concentrare questi fondi su queste priorità e farli lavorare meglio insieme. In questo caso chiediamo un rafforzamento limitato di 10 miliardi di euro per alcuni di questi fondi", ha spiegato von der Leyen. Non è tutto. La Commissione vuole portare le risorse proprie a 36 miliardi l'anno. Per riuscirci vuole adeguare due "risorse proprie" già esistenti, come parte del reddito generato all'interno del sistema europeo di scambio di quote di emissione di CO2 (Ets) e anche parte della riscossione della tassa applicata alle importazioni con un'impronta di carbonio da Paesi terzi, la Cbam. A questi due elementi, l'esecutivo comunitario propone di aggiungere una nuova fonte di reddito basata sugli utili operativi delle società finanziarie e non finanziarie di ciascun Paese.

Rodolfo Ricci

( 22 giugno 2023 )

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