Il vecchio spirito rigorista di Bruxelles torna di moda malgrado il Patto di stabilità resti ancora sospeso per tutto il 2023. Ma si guarda al futuro. E la Commissione europea invita così i Paesi più indebitati dell'Eurozona a politiche di bilancio prudenti ed esprime di nuovo timori sulla sostenibilità del debito italiano, avvertendo questa volta soprattutto del rischio posto dai rendimenti dei titoli di stato sui quali l'Italia è "particolarmente vulnerabile", avverte. L'invito alla prudenza di Bruxelles sulle politiche di bilancio è comunque rivolto in generale ai Paesi più indebitati che hanno inviato per tempo le bozze di bilancio, e sui quali la Commissione ha diffuso la consueta 'Opinione', nel pacchetto di autunno del semestre europeo che dà il via al ciclo annuale di coordinamento delle politiche economiche Ue. Dopo il varo della manovra italiana, comunque, il Documento programmatico di bilancio (Dpb, la finanziaria tradotta per Bruxelles) dovrebbe arrivare domani alla Commissione, ha detto il commissario Ue all'Economia, Paolo Gentiloni.
Sul Dpb dell'Italia "forniremo la nostra 'Opinione' nelle prossime settimane", ha aggiunto il vicepresidente Valdis Dombrovskis. Già con le cifre dei conti italiani a politiche invariate, trasmesse dal governo Draghi, la Commissione ha sollevato però alcuni nodi: l'Italia (con altri otto Stati membri) potrebbe affrontare, ha notato, "elevati rischi per la sostenibilità di bilancio" con vulnerabilità soprattutto rispetto a possibili cambiamenti nei tassi di interesse: se gli interessi del debito italiano crescessero di un punto percentuale in più del pil, per l'Italia (come per Grecia, Spagna e Portogallo) ciò si tradurrebbe, ha calcolato, in una crescita di ben 10 punti percentuali del rapporto debito/pil già entro il 2023. Già ora, ha aggiunto, i differenziali dei rendimenti poi si sono discostati "notevolmente" dalla media dell'eurozona, ponendo rischi "elevati" per la sostenibilità nel medio termine. In attesa del giudizio sul bilancio, l'Italia torna sotto monitoraggio Ue per gli eccessivi squilibri macroeconomici e dovrà essere oggetto di una nuova revisione approfondita.
Nel pacchetto di autunno tale monitoraggio viene tra l'altro annunciato per ben 17 Stati membri, tra i quali Francia, Germania, Spagna e Paesi Bassi. A tutti i 27 la Commissione raccomanda anche di evitare stimoli fiscali su vasta scala, e di usare piuttosto i finanziamenti del Pnrr e del RePowerEu per investimenti e riforme strutturali, ha detto Dombrovskis.
Quanto al caro energia, gli aiuti dovrebbero essere "efficaci, temporanei e mirati a famiglie e imprese vulnerabili, in particolare le Pmi", ha sottolineato la Commissione, esortando in particolare a istituire un sistema di tariffazione dell'energia a due livelli che garantisca incentivi per il risparmio energetico, sostituendo misure di prezzo ad ampio raggio: i prezzi regolamentati dovrebbero essere riservati ai consumatori vulnerabili. Il 70% delle misure per il 2022 e il 90% per il 2023 non sono mirate, "una situazione che chiaramente deve essere affrontata", ha anche sottolineato Gentiloni, avvertendo che se prorogate le misure per l'energia potrebbero arrivare a valere il 2% del pil nel 2023.
Rodolfo Ricci