L' inflazione americana accelera a marzo e sale al 3,5%, spingendosi oltre le attese e sopra il +3,2% di febbraio. Un balzo che allontana un taglio dei tassi da parte della Fed e gela Wall Street. La casa, i prezzi dei servizi medici e quelli delle uova continuano a correre negli Stati Uniti in marzo, mentre quelli dei giocattoli calano. L'analisi del dato sull'inflazione mostra come i prezzi hanno accelerato soprattutto nel sud degli Stati Uniti, dove sono saliti del 3,8% con picchi al 4,9% a Dallas in seguito al rapido aumento della popolazione. La corsa dei prezzi però spinge gli analisti a prevedere la prima riduzione del costo del denaro in novembre, dopo le elezioni americane.
L'ipotesi di un taglio in giugno infatti sembra ormai del tutto tramontata, e anche l'idea di luglio traballa sotto il peso di un' inflazione ostinata che non molla la presa. Settembre è considerato troppo a ridosso delle elezioni per una sforbiciata e così decolla l'ipotesi di novembre. In tutto nel 2024 dovrebbero esserci due tagli per un totale dello 0,50%. Una stima ben più contenuta rispetto alla fine del 2023 e agli inizi del 2024, quando i mercati scommettevano su sei o sette tagli dei tassi contro i tre previsti dalla Fed.
"L'incertezza sulla persistenza di un' inflazione alta non ha aumentato la fiducia verso un calo sostenibile dei prezzi verso l'obiettivo del 2%", ha detto la banca centrale americana nei verbali dell'ultima riunione, nei quali ha ribadito che se l'economia evolve come previsto il costo del denaro sarà ridotto quest'anno. Il nodo è cosa si nasconde dietro "l'economia evolve come previsto" considerato che tutti i dati recenti hanno sorpreso per la loro forza. Ora, la prospettiva di uno slittamento dei tagli della banca centrale americana sta spingendo i grandi investitori a vendere i Treasury ed acquistare titoli di Stato europei scommettendo su una riduzione del costo del denaro da parte della Bce prima della Fed. "La strada per l'Europa è più chiara rispetto agli Stati Uniti.
È difficile per la Fed trovare dei motivi economici per tagliare i tassi", afferma Bob Michele, chief investment officer di JPMorgan Asset Management. Secondo gli analisti la Bce non solo interverrà prima della banca centrale americana ma taglierà i tassi tre o quattro volte entro la fine dell'anno. Il balzo dei prezzi è una tegola per Joe Biden in vista del voto. Il caro-vita è uno dei temi più a cuore agli americani e il suo continuo aumento indebolisce la campagna del presidente, centrata sui successi della Bidenomics.
"L' inflazione è calata di oltre il 60% dal suo picco, ma abbiamo ancora del lavoro da fare per ridurre i costi delle famiglie. Combattere l' inflazione resta la mia priorità", ha assicurato Biden osservando come i costi delle case e della spesa sono ancora troppo alti e chiedendo alle aziende di usare i loro profitti record per ridurre i prezzi per i consumatori. A preoccupare è soprattutto la possibile nuova fiammata dell'energia che, guardando ai prossimi mesi, rischia di far scattare il caro-estate per gli americani.
Rodolfo Ricci