Venerdì 22 novembre 2024, ore 8:36

Consiglio Ue 

L’Europa si “riarma” per l’Ucraina. Sì a negoziati per l’adesione della Bosnia 

I 27 leader europei hanno concluso la parte centrale del vertice a Bruxelles confermando essenzialmente i pronostici della vigilia, approvando le conclusioni sul capitolo Ucraina (con l'invito ad andare avanti sull'uso degli asset russi per armare Kiev), difesa e sicurezza, allargamento (sì all'apertura dei negoziati con la Bosnia) e il Medio Oriente (pausa umanitaria immediata a Gaza). "Abbiamo riaffermato l'unità dell'Europa", ha riassunto il presidente del Consiglio Europeo Charles Michel. Michel ha promesso che i 27 sugli asset russi vogliono procedere spediti, "comprendono la serietà della situazione e sono determinati a fare di più per Kiev".

Mentre la presidente della Commissione Ursula von der Leyen ha reso noto che con l'intesa sugli asset si potrebbero avere a disposizione per quest'anno tre miliardi di euro da spendere per l'acquisito di equipaggiamenti militari da fornire a Kiev ed il primo miliardo di euro potrebbe essere disponibile per essere speso già a luglio se "saremo veloci a prendere le necessarie decisioni". Per quanto riguarda la difesa Michel assicura un cambiamento di paradigma del progetto europeo, che era fondato sulla cooperazione e la prosperità, mentre la difesa "era affidata alle competenze nazionali". "Oggi - sottolinea - abbiamo deciso di rafforzare il pilastro europeo". L'Ue - si legge nelle conclusioni s'impegna ad aumentare la propria preparazione e le proprie capacità di difesa per soddisfare le proprie esigenze e ambizioni nel contesto delle crescenti minacce e sfide alla sicurezza, riducendo le sue dipendenze strategiche e aumentando le sue capacità. Ecco, sul come però le divisioni restano. Il nodo sono sempre i fondi. I leader sono divisi sulla possibilità degli eurobond per sostenere le spese per la difesa, ha certificato il premier belga Alexander De Croo, presidente di turno dell'Ue. Interpellato su quali fossero i Paesi contrari - e se fra loro vi fossero Germania e Olanda - De Croo ha risposto che tra i 27 vi è la classica contrapposizione, tra frugali e chi invece chiede solidarietà. "Non ho la sfera di cristallo" per sapere come andrà, ha osservato il premier belga aggiungendo che "in passato, in relazione a necessità inevitabili, le posizioni sono cambiate".

L'apertura dei negoziati con la Bosnia - che deve però prima rispettare le necessarie condizioni - viene definita poi come "storica" dall'Italia, che ha sempre sostenuto Sarajevo nel suo percorso di avvicinamento a Bruxelles. L'Ue è riuscita ad aggiornare anche la sua posizione su Gaza, riuscendo a mettere nero su bianco il termine "tregua", che dovrà seguire alla pausa umanitaria immediata. Le conclusioni ricordano le atrocità commesse da Hamas e il diritto alla difesa di Israele ma intimano a Tel Aviv di non procedere con l'operazione di terra e a permettere l'ingressi di aiuti massicci. "Gaza è sull'orlo della carestia", ha detto von der Leyen. Il Consiglio europeo, poi, ha fatto sua la proposta dell'Italia sui migranti ed ha invitato la Commissione europea a proseguire nel rafforzamento di tutti gli strumenti a disposizione dell'Ue per contrastare efficacemente la tratta e il traffico di esseri umani. Al vaglio già da alcune settimane, la proposta dell'esecutivo guidato da Ursula von der Leyen di introdurre dazi all'import dei prodotti agricoli dalla Russia - grano in testa - è già pronta.

Un testo per dare una nuova sferzata all'economia del Cremlino e allo stesso tempo nuove risposte ai malumori degli agricoltori europei. Con l'agricoltura in cima all'agenda della seconda giornata di lavori del vertice Ue, il confronto è stato dominato anche dall'intesa politica appena conclusa sulle salvaguardie sulle derrate alimentari provenienti dall'Ucraina. Parigi - insieme a Varsavia e Budapest - chiede limiti più stringenti per i carichi di grano, pollame, uova e zucchero ucraini.

Ed Emmanuel Macron aveva tutta l'intenzione di discutere il dossier con gli altri capi di Stato e di governo - senza tuttavia contraddire il sostegno a Kiev - prima di affrontare il voto decisivo degli ambasciatori dei Ventisette la prossima settimana. Secondo indiscrezioni di stampa anche l'Italia nutrirebbe riserve, una ricostruzione smentita poi ufficiosamente da fonti vicine al dossier.

Lasciati questa volta a casa i trattori e scongiurati nuovi scontri muscolari, il richiamo all'Europa degli agricoltori si è ripetuto anche a margine della due giorni di Consiglio europeo. Le risposte comunitarie, nella visione rappresentano forse un passo in avanti ma non sono ancora sufficienti a tutelare il settore. Servirebbe cambiare la Pac e introdurre tutele commerciali. Ma su quest'ultimo fronte la necessità di salvaguardie si scontra con il supporto all'Ucraina. Una contraddizione evidenziata da Zelensky che, in videocollegamento con i Ventisette, non ha mancato di evidenziare come l'Unione blocchi il grano ucraino, imponendo alcune misure commerciali, ma non quello russo. A questo servirà la nuova proposta di Bruxelles, ha poi scandito von der Leyen.

Rodolfo Ricci

( 22 marzo 2024 )

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