La Fed prepara il suo terzo rialzo dei tassi consecutivo. Una stretta da mezzo punto percentuale è infatti data per scontata mercoledì al termine della due giorni di riunione. La banca centrale potrebbe poi accelerare il ritmo in luglio con un aumento da 75 punti base. La fiammata dell'inflazione all'8,6%, ai massimi degli ultimi 40 anni, potrebbe infatti spingere la Fed a farsi ancora più aggressiva contro un caro-vita che morde sui portafogli degli americani e che non accenna per il momento a concedere alcuna tregua. La galoppata dei prezzi sta mettendo sempre di più la banca centrale all'angolo, allontanando l'ipotesi di un atterraggio morbido per l'economia. Lawrence Summers, l'ex segretario al Tesoro dell'amministrazione Clinton, è convinto che gli Stati Uniti siano avviati verso una recessione. "La storia insegna che quando c'è un'inflazione così alta e una disoccupazione così bassa, nei due anni successivi è probabile una recessione", ha spiegato Summers criticando coloro che premono su Joe Biden per fare di più a favore dell'Ucraina e non sono poi disposti a pagarne il prezzo. Un prezzo che è il caro-energia e un'inflazione che corre. Meno pessimista Ben Bernanke.
L'ex presidente della Fed ammette che c'è un rischio recessione, ma ritiene che ci siano "ragionevoli chance" che la banca centrale riesca a traghettare l'economia a un 'soft landing'. Per Jerome Powell la prossima riunione, e soprattutto la prossima conferenza stampa, sono un nuovo test da superare. Alcuni analisti credono che la Fed stupirà già mercoledì con un rialzo dello 0,75% per dimostrare il suo impegno e la sua determinazione nella lotta all'inflazione. Farlo però significherebbe cogliere di sorpresa Wall Street e rompere gli schemi, mettendo a rischio la fiducia nella prevedibilità della banca centrale. Una fiducia di cui la Fed ha estremante bisogno per guidare l'economia. Le materie prime stanno avendo un inizio di settimana tempestoso, non è più solo un tema di geopolitica ma più globale e guarda all'inflazione e ai nuovi problemi di Covid della Cina.
La decisione sui tassi della Fed è l'evento più atteso della settimana ma si guarda anche ai dati che pubblicheranno Opec e Agenzia internazionale per l'energia mentre in Texas, il consumo di energia ha appena raggiunto il massimo storico tra le preoccupazioni per la capacità della rete. Intanto i mercati alimentari mondiali stanno ancora seguendo il destino dell'Ucraina a cui si legano le esportazioni di grano. Il future sul gas naturale scambiato ad Amsterdam sale dell'1,5% a 83,71 euro. Il petrolio vede i contratti sul greggio Wti in rialzo del 3% a 118,69 dollari. Riprende quota il grano duro (+0,6% a 1.176 dollari per unità contrattuale da 5mila staia) e il frumento (+0,5% a 1.091 dollari).
Rodolfo Ricci