Lo tsunami di Popolari e Vox in Spagna non ha travolto solo Pedro Sanchez ma è destinato ad avere non poche ripercussioni anche in Europa. Innanzitutto, i risultati delle regionali iberiche rafforzano un'idea sempre più condivisa sia dalla gran parte delle destre europee sia dal leader del Ppe Manfred Weber, quella di un dialogo elettorale in vista del voto del 2024, con un obiettivo: scardinare l'asse tra Popolari e S&d e sovvertire, di fatto, la maggioranza Ursula. Ma il voto iberico stravolge anche il calendario elettorale dell'Ue: a fine luglio e non più alla fine dell'anno, infatti, dalle elezioni anticipate in Spagna si potrà capire quanto sia vincente - e praticabile - un'eventuale alleanza tra il centro moderato e la destre. "Anche in Spagna, come in tanta parte d'Europa, di fronte a scelte importanti per il futuro, tira un forte vento di centro-destra", è l'analisi che si fa in Fdi e Ecr. Il dossier è così attuale da essere stato sul tavolo dell'incontro di Arcore tra Silvio Berlusconi e Matteo Salvini.
Di certo, all'interno del partito di Salvini il dibattito è più che mai aperto: restare nell'ambito del gruppo Identità e Democrazia (con lepenisti e Afd, quindi) o avvicinarsi ai Popolari? Salvini, per ora, prende tempo e al Consiglio Federale di via Bellerio ha ribadito l'auspicio di un centrodestra alternativo alla sinistra anche in Ue. Il dialogo tra il Ppe e le destre, al momento, resta comunque una mera ipotesi.
Weber, nelle scorse settimane, si è sempre detto realista. Il Ppe, dal 2024, potrebbe avere meno seggi di quelli attuali e lo stesso probabilmente accadrà per S&d. I liberali anche rischiano un ridimensionamento. Weber, tuttavia, è costretto a muoversi con estrema prudenza: in tanti nel suo partito hanno espresso più di un malumore per l'abbraccio con le destre. I nordici, innanzitutto, ma anche i bavaresi della Csu. Il leader popolare l'8 giugno è atteso a Roma per una kermesse che, inizialmente, era prevista a Napoli e con Berlusconi.
Poi l'attacco a Volodymyr Zelensky a cui si lascò andare il leader azzurro in febbraio costrinse Weber a cancellare l'evento di Napoli e anche la presenza dell'ex premier italiano. A Roma il leader tedesco ribadirà un concetto: una coabitazione con il Ppe è possibile solo sostenendo l'Ucraina, difendendo lo stato di diritto e mantenendo una posizione filo-Ue e filo-Nato. Un eventuale dialogo con la Lega, tuttavia, potrebbe complicare ulteriormente il piano di Weber aumentando lo scetticismo che già serpeggia tra i Popolari. Fuori dal partito, poi, Weber ha poche sponde. Non le ha certo in Renew Europe, che non perde occasione di accusarlo di "voler tradire la storia europeista del Ppe". I socialisti, intanto, dopo le sconfitte a Helsinki, Stoccolma, Atene e nelle regionali spagnole, sono chiamati ad accelerare la loro controffensiva. A Bruxelles, arriverà Elly Schlein che vedrà il gruppo S&d. Dopo la debacle iberica in tanti, tra gli eurodeputati socialisti, guardano alla neo segretaria Dem come trampolino per il rilancio in vista del 2024.
Rodolfo Ricci