È la prima volta che la Ue in quanto tale emette Bond sovrani di queste dimensioni e li usa per finanziare la ripresa e gli investimenti futuri "e credo che questo cambierà anche la situazione dell'Europa dei prossimi anni perchè abbiamo concordato di ripagarli entro il 2058 con le risorse dell'Unione europea e questa è la differenza" ha detto il ministro tedesco delle Finanze Olaf Scholz in un'intervista al Global Solution Summit 2021, commentando il ruolo del Recovery Fund nel rafforzare la struttura europea.
Questo è anche "quello che io chiamo un momento Hamilton (ndr: Alexander Hamilton, presidente e padre fondare Usa) un passo avanti verso l'unione fiscale". Come Unione europea "per essere rilevanti nel mondo dobbiamo cambiare delle procedure decisionali, in particolare è necessario avere il voto a maggioranza sulle domande che riguardano il fisco o la politica estera" a proseguito Scholz al Global solution summit.
Ma c’è un altro dato positivo che conforta le tesi di Olaf Scholz. Con i voti positivi dei parlamenti dell'Austria e della Polonia oggi, tutti i 27 Stati membri hanno completato il processo parlamentare per l'approvazione della decisione sulle risorse proprie dell'Ue, l'atto giuridico necessario per consentire alla Commissione di andare sui mercati a reperire le risorse per il Recovery fund.
Lo annuncia su Twitter il commissario europeo per il Bilancio, Johannes Hahn. "Sono fiducioso che tutti i passaggi rimanenti possano essere finalizzati già a maggio, il che ci consentirebbe di dare il via al Next Generation EU già a giugno", ha aggiunto. Sulla stessa linea la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen: "Tutti gli Stati membri hanno dato il via libera al finanziamento del Next Generation Eu. Gli ultimi passaggi formali della procedura sono attesi nei prossimi giorni. La Commissione Ue è pronta ad andare sui mercati per raccogliere i fondi che renderanno l'Ue più verde, digitale e resiliente". L’Europa, con in testa la Germania vede una Europa del futuro con la consacrazione dello strumento degli Eurobond.
Dall’altra parte dell’Atlantico Cina e Usa sono tornati a parlarsi tentando la ripresa del dialogo sul corposo dossier commerciale, dopo mesi di stallo. I rispettivi capi delegazione hanno avuto un colloquio telefonico, il primo dell'amministrazione del presidente Joe Biden. Il ministero del Commercio di Pechino ha riferito che il vice premier Liu He e la controparte Katherine Tai, la rappresentante per il Commercio Usa, hanno avuto una conversazione "schietta, pragmatica e costruttiva". Nessun dettaglio è stato aggiunto nella nota sulle questioni aperte o se i dazi voluti dall'ex amministrazione Trump saranno rimossi, come vorrebbe Pechino per portare avanti qualsiasi tipo di discussione. Il ministero ha rilevato che le parti hanno concordato sull'opportunità di ulteriori comunicazioni e ha espresso apprezzamento per l'atteggiamento "di uguaglianza e di rispetto reciproco". Liu, intanto, plenipotenziario del presidente Xi Jinping sulle questioni economiche, resta a capo del dossier commerciale, nonostante le recenti voci riportate da Wsj su una sua sostituzione con Hu Chunhua, giovane vice premier noto per la supervisione sull'irrequieta regione del Tibet e la gestione del ricco Guangdong. Una diversa dichiarazione dell'Ufficio di Tai ha precisato che la rappresentante per il Commercio ha discusso nell'incontro le politiche dell'amministrazione Usa "incentrate sul lavoro e la sua revisione in corso sulle relazioni commerciali con la Cina, sollevando anche questioni di preoccupazione". In altri termini, l'esame della 'fase 1' è solo una parte dei rapporti più generali tra Washington e Pechino da rivedere, come promesso da Biden.Il portavoce del ministero del Commercio cinese, Gao Feng, ha osservato che la 'fase 1' è un'intesa di beneficio per la Cina, gli Usa e il mondo intero. "Le due parti - ha aggiunto - dovrebbero lavorare per creare l'atmosfera e le condizioni giuste per far avanzare la sua attuazione"
Rodolfo Ricci