Con il via libera della base Spd, ratificato da un referendum storico, la Germania si avvia, oltre 5 mesi dopo il voto, verso un governo di Grande Coalizione. Oggi, come previsto, il presidente tedesco, Frank-Walter Steinmeier, ha proposto Angela Merkel come cancelliere. Per la leader della Cdu si tratterà del quarto mandato consecutivo alla guida di un esecutivo e probabilmente il più difficile: con una maggioranza risicata, con il primo partito di opposizione rappresentato dall’estrema destra dell’AfD e, infine, senza la poltrona delle Finanze a un esponente del suo partito. Il via libera del Bundestag, la camera bassa del governo tedesco, è previsto per il prossimo 14 marzo. I ministri saranno proposti in modo vincolante al presidente federale, che poi li nominerà formalmente. Un paio di giorni prima, probabilmente il 12 marzo, i socialdemocratici renderanno nota la lista dei loro ministri. Per il momento l’unica casella certa è quella col nome di Olaf Scholz, che sarà ministro delle Finanze e vicecancelliere. Merkel ha promesso che il suo prossimo governo si metterà velocemente al lavoro, concentrandosi sulle sfide che insidiano l'Ue. "Quasi sei mesi dopo le elezioni (legislative del 24 settembre, ndr) gli elettori hanno il diritto di aspettarsi che finalmente accada qualcosa", ha sottolineato la cancelliera. Il lungo e dettagliato contratto di coalizione tra Cdu, Csu e Spd prevede una clausola di recesso alla fine dei primi due anni. Periodo entro il quale Merkel dovrà riuscire, oltre a mantenere il sostegno della Spd, anche a placare le tensioni interne al suo partito, mai così critico nei confronti della propria leader. Fondamentali, da questo punto di vista, saranno le capacità di serrare i ranghi da parte di AKK, acronimo di Annegret Kramp-Karrenbauer, colei che Merkel ha designato come segretario generale della Cdu e, con tutta probabilità, suo successore.