"Il ciclo economico è un ciclo economico rispetto al quale si potrebbe avere un certo ottimismo". Questa è la previsione del commissario economico dell'Ue, in vista della Festa dell’Europa di oggi, Paolo Gentiloni, ai microfoni di SkyTg24. "Da tempo abbiamo detto che l'economia europea avrebbe avuto una accelerazione nella seconda parte di quest'anno e poi una accelerazione nel 2025. Tutti gli elementi economici stanno andando in quella direzione: l'inflazione va giù più che in Usa, tassi disoccupazione bassissimi e una prospettiva di taglio tassi nei prossimi mesi sono le premesse di una modesta ripresa" ha spiegato sottolineando tuttavia che c'è una zavorra su questo scenario ed è "l'incertezza geopolitica" che deriva dalle situazioni a Gaza e in Ucraina. "È lecito immaginare che ci sia un certo numero di Paesi, più di un paio, che entreranno in questa procedura di infrazione".
"È noto - ha detto - che c'è stata una impennata spesa pubblica in diversi Paesi dopo la pandemia e la guerra in Ucraina". Quanto alle tempistiche, le procedure saranno decise alla fine di giugno grosso modo, sulla base delle nuove regole fiscali i nuovi piani di bilancio con i Paesi membri saranno discussi tra la fine di giugno e la fine di ottobre. Sul Pnrr, non bisogna dare un segnale di possibilità di un rinvioperchè sarebbe un errore.
"La richiesta è legittima - ha detto - ma difficilmente realizzabile sia per ragioni giuridiche perché una parte della decisione storica presa sugli Eurobond per finanziare i piani nazionali non è prorogabile, se non ripetendo il percorso fatto nel 2020 da parte dei 27 parlamenti europei". "La parte senza nuove emissioni in teoria se ci fosse accordo unanime, anzi qui basterebbe la maggioranza qualificata, potrebbe essere prorogata", ha spiegato ricordando che il riferimento a questa possibilità è arrivato da Giorgetti, dal ministro delle Finanze polacco e ci fu due anni fa una richiesta portoghese.
Sarà quindi la prossima commissione a decidere, nei limiti in cui qualche proroga è possibile e sono molto circoscritti". Come dire: da una parte si dice che non c'è abbastanza spazio per investimenti dall'altra c'è una montagna di risorse sia dei fondi di coesione che del Pnrr e si fa fatica a spenderli. Poi il Patto di stabilità. "Una cosa strana che è successa in Italia e che si è discusso sulle regole del Patto, che non sono quelle che avrei voluto, ma che era giusto che tornassero delle regole e quelle che abbiamo ora sono più graduali e più adattabili alle situazioni dei Paesi", ha ricordato il commissario Ue agli Affari Economici. "Se sono deluso dal voto del Pd all'Eurocamera? No, rispetto le decisioni di tutti. Dico che queste nuove regole sono migliori delle precedenti e, se si fa politica in Italia, se si governa o si vuole governare, non si può negare il punto che bisogna ridurre il livello di debito che abbiamo", ha aggiunto.
Rodolfo Ricci