Venerdì 22 novembre 2024, ore 8:58

Bruxelles 

Gentiloni: dopo il Recovery fund serviranno altri strumenti Ue 

Un impegno sempre più intenso sul presente, ma lo sguardo già rivolto al futuro. A quel post 2026 nel quale l'Ue vedrà la potenza di fuoco del Recovery fund esaurirsi e dovrà passare a "nuovi strumenti" comuni come quel Fondo sovrano più volte sollecitato. Pochi giorni dopo in cui Bruxelles ha annunciato il via libera per l'Italia alla terza rata del Pnrr, dal palcoscenico del summit di Salisburgo il commissario Ue per l'Economia, Paolo Gentiloni, scandisce il ritmo destinato a farsi sempre più accelerato degli esborsi a favore dei Ventisette. E rilancia la sfida a unire le forze per altre risorse Ue a sostegno degli investimenti pubblici. Con un avvertimento: "Il tempo è essenziale", soprattutto nella corsa green. Meglio iniziare "sin da ora una riflessione" per evitare di ritrovarsi poi a rincorrere Stati Uniti e Cina.

Nell'immediato presente, è la prima considerazione dell'ex premier italiano, la crescita dell'Eurozona, complice anche un'inflazione che non scende "con il vigore necessario", dovrebbe restare "contenuta tra lo 0 e l'1% per il 2023" - a certificarlo saranno le nuove stime economiche Ue l'11 settembre -, per poi "riprendersi solo lievemente nel 2024". Un lasso di tempo cruciale per l'attuazione del Recovery fund, giunto ormai alla metà della sua naturale scadenza. Dal 2021, ricorda Gentiloni, il piano monstre di debito comune da 750 miliardi di euro tra sovvenzioni e prestiti ha già messo a disposizione 155 miliardi di euro per sostenere le riforme e gli investimenti dei Paesi membri. E ora, con l'intensificarsi delle richieste di pagamento, l'uso dei prestiti ancora disponibili e le modifiche ai Pnrr dei 27 in arrivo entro la fine di agosto, gli esborsi raggiungeranno lo zenit andando via via ad accelerare. Un sostegno dalla natura però "temporanea" sempre evidenziata.

E, davanti alle sfide della guerra in Ucraina, della difesa e della doppia transizione verde e digitale, nella visione del commissario "è necessario mettere in atto nuovi strumenti europei per sostenere progetti congiunti" oltre il 2026. Una crociata che Gentiloni, affiancato dal collega francese Thierry Breton, conduce da tempo con la proposta di un Fondo sovrano Ue del quale però, nella revisione di medio termine del bilancio Ue 2021-2027 appena iniziata, restano solo le briciole. La nuova Piattaforma per le tecnologie strategiche dell'Europa, 'Step', da 10 miliardi di euro, è "molto limitata" agli occhi dell'ex premier.

Quel che occorre, osserva, è "costruire sopra" a quel "primo passo" e "creare le condizioni per avere qualcosa di più sostanzioso dopo il 2026". Parole che fanno certamente piacere a Roma. Ma che dovranno scontrarsi con le tradizionali resistenze dei rigoristi del Nord, già poco inclini ad aumentare il bilancio comunitario e impegnati in una battaglia dagli esiti incerti sulla riforma del Patto di stabilità. L'auspicio, è tornato a incoraggiare Gentiloni, è "lavorare nell'interesse comune per arrivare a un accordo entro la fine del 2023". Un messaggio rivolto anche alla platea dei 'falchi' di Salisburgo.

Nel frattempo i dati del Pil del secondo trimestre del 2023, che nell'Eurozona è aumentato dello 0,3% ed è rimasto stabile nell'insieme dei ventisette Paesi dell'Unione europea, rispetto al trimestre precedente. È quanto rileva Eurostat nella sua prima stima flash. Nel primo trimestre del 2023 l'Eurozona aveva fatto registrare una crescita zero, mentre il Pil era aumentato dello 0,2% nell'Ue. Su base annua, rispetto al secondo trimestre del 2022, il Pil fa registrare un aumento rispettivamente dello 0,6 e dello 0,5% nelle due aree, restando in territorio positivo dopo il +1,1% registrato nel primo trimestre.

Rodolfo Ricci

( 31 luglio 2023 )

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