Sabato 23 novembre 2024, ore 3:44

Bruxelles 

Gentiloni: bisogna rivedere le regole di bilancio dell’Ue 

Non si può continuare a cavarsela con "soluzioni creative" per fare fronte al mutato scenario, l'Unione europea deve rinnovare e rivedere le sue regole di bilancio nel quadro del Patto di stabilità e crescita con interventi normativi. A dirlo, in un'intervista pubblicata sul Financial Times online, è proprio il commissario europeo all'economia Paolo Gentiloni che chiede all'Unione una revisione legislativa di vasta portata per aiutare a promuovere investimenti pubblici e una crescita più forti. Infatti, secondo Gentiloni "non possiamo semplicemente tornare alla normalità", in quanto "servono regole comuni che siano collegate alle sfide economiche che abbiamo. Altrimenti, il rischio è che la Commissione europea passi il prossimo decennio a trovare modi creativi per aggirare le sue stesse regole, che penso non sia la soluzione migliore che possiamo avere".
La Commissione europea, ricorda il Ft, dovrebbe riavviare questo autunno una consultazione su come modificare le regole sul Patto di stabilità e crescita prima che la sua sospensione, decisa per far fronte all'emergenza Covid, abbia termine alla fine del 2022. "Ci sono tante possibili soluzioni, proposte, se riconosciamo la necessità di incoraggiare, rafforzare, gli investimenti pubblici in determinati settori", ha aggiunto il commissario, precisando che "cavarsela" con le regole di bilancio attuali potrebbe sembrare ragionevole, ma date le circostanze sarebbero necessarie modifiche legislative. "Questo è l'unico modo per avere regole comuni reali e non regole comuni che devono essere aggirate".
Nell'articolo il Financial Times ricorda che anche il segretario al Tesoro Usa Janet Yellen, quando ha sollecitato l'Ue a fare di più per sostenere la ripresa, si è unita a quanti hanno criticato i limiti imposti dal Patto di stabilità. E questo mentre prosegue il confronto con i paesi 'conservativi’ del Nord europa più restii a riconoscere l'opportunità di modificare le regole attuali. Dal canto suo Gentiloni non ritiene che sia compito della Commissione rimettere in discussione i principi cardine fissati nel Trattato Ue - i limiti del 3% e del 60% indicati rispettivamente per i rapporti tra deficit e Pil e tra debito e Pil - quanto piuttosto avanzare proposte legislative per prendere atto di una nuova realtà post-pandemia che ha visto tra l'altro schizzare verso il 100% la media del rapporto debito pubblico-Pil nell'Eurozona.
Da qui anche la necessità di delineare a livello Ue percorsi più sostenibili per il rientro dal debito eccessivo. Ma anche interventi per fissare criteri più "semplici e osservabili", ha detto ancora il commissario, per gestire le politiche di bilancio fissando ad esempio un tetto alla crescita della spesa pubblica nominale e incentivando la spesa pubblica destinata a sostenere, ad esempio, il green deal e la transizione digitale. Una sorta di 'golden rule’, concetto sul quale però, avverte
Gentiloni, non bisogna fissarsi. "Ci sono molte soluzioni possibili se riconosciamo la necessità di incoraggiare e di rafforzare gli investimenti pubblici in certi settori", ha sottolineato. Quanto alle prospettive per l'economia, secondo il commissario, nonostante i rischi connessi al diffondersi della variante Delta le più recenti previsioni formulate da Bruxelles (crescita del Pil del 4,8% quest'anno e del 4,5% nel 2022) restano valide. "Penso che la ripresa andrà avanti", ha concluso Gentiloni. Intanto La Commissione Ue ha esteso di due mesi, cioè fino al 30 settembre, l'esame del Pnrr ungherese. "Dopo uno scambio di lettere con l'Ungheria, il governo ha dato il suo consenso all'estensione" che la Commissione stessa aveva proposto qualche settimana fa, ha detto un portavoce dell'esecutivo Ue. La valutazione del piano si è arenata sul problema dello stato di diritto, che l'Ungheria ha violato, e che non è affrontato nel piano di
Recovery.

Rodolfo Ricci

( 30 luglio 2021 )

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