Tanto per non farci mancare niente si chiude nell’instabilità politica il 2024 dell’Unione europea, sempre più spostata verso governi di destra e difficoltà a mantenere stabili quelli esistenti, con un Parlamento europeo in cui i popolari strizzano l’occhio all’estrema destra. Con le vicende che accadono poi in alcuni Paesi membri, l’anno corrente ha anche motivi per lasciare l’amaro in bocca ai sostenitori della democrazia e dei valori europei. Il cancelliere Scholz ha da poco chiesto e ottenuto la sfiducia per poter indire le elezioni anticipate il 23 febbraio 2025 e cercare di guadagnare tempo per frenare il crollo dei socialdemocratici (Spd).
Mossa ‘kamikaze’ ma necessaria, per poter cercare di raccattare i pezzi di un governo tedesco che ha perso, nel treppiedi di coalizione, i liberali, una delle colonne portanti della maggioranza. Il pomo della discordia è stata l’economia, con una frizione tra Spd e liberali talmente grave da aprire la ripida strada verso le elezioni di febbraio. In Francia, è stato battuto ogni record ad inizio dicembre, con la mozione di sfiducia nei confronti di Michel Barnier, che si è guadagnato il titolo di primo ministro con la carriera più breve della Quinta Repubblica. Non che il suo mandato fosse partito con i migliori auspici, essendo alla guida di un esecutivo di minoranza creato con un patchwork di centristi e conservatori voluto dal presidente Emmanuel Macron, non considerando una parte importante dei risultati delle elezioni anticipate, che avevano visto in testa la coalizione delle sinistre Nfp.
Non si è perso d’animo di capo dell’Eliseo, che ha dunque puntato tutto sul leader del partito liberale Mouvement démocrate (MoDem), François Bayrou, incaricandolo una settimana fa di formare un governo. Il 19 dicembre, Bayrou ha promesso di presentare il suo governo "prima di Natale". Indefinita anche la situazione irlandese, in cui il primo ministro Simon Harris il 29 novembre ha deciso di chiedere ai propri cittadini "di continuare a essere il loro Taoiseach (primo ministro irlandese)". Decisione presa dopo aver ottenuto il posto grazie alle dimissioni del precedessore Leo Varadkar, sia come capo del partito di centro destra Fine Gael, sia come capo del governo. TikTok ha trovato un posto di rilievo nelle elezioni in Romania, in cui l’ultranazionalista e filorusso Calin Georgescu aveva inizialmente vinto il primo turno di fine novembre.
Le elezioni, poi annullate dalla Corte costituzionale rumena per interferenze esterne (in altre parole, Russia) tramite la piattaforma social, sono rimandate a data da destinarsi. Ciò non escluderebbe una nuova vittoria di Georgescu, che ha beneficiato di regole abbastanza raggirabili di TikTok per il monitoraggio dei contenuti politici, ma la cui vittoria, per molti, dipende dal grande malcontento popolare. Oltre a questo, nel 2024 si sono tenute le settime elezioni in tre anni in Bulgaria, che hanno confermato l’iper frammentazione e la paralisi in cui versa la politica nazionale. Vittoria dei conservatori di Gerb con una maggioranza molto lontana da poter governare e aperture a "tutti i partiti disposti a seguire il programma" conservatore, hanno dimostrato la difficoltà di formare un governo.
In Austria, alle parlamentari di settembre è arrivato primo Herbert Kickl (Fpo), con il miglior risultato per l’estrema destra dal secondo conflitto mondiale, mentre il partito conservatore fiammingo N-Va ha trionfato in Belgio, seguito dal partito fiammingo di estrema destra Vlaams Belang. L’opposizione di centrodestra ha infine vinto anche in Portogallo a marzo.
Rodolfo Ricci