Giovedì 21 novembre 2024, ore 21:03

America 

Fed taglia i tassi di mezzo punto e lo farà ancora entro il 2024 

La Fed apre una nuova era e taglia i tassi di interesse di mezzo punto, in quella che è la prima riduzione dal 2020. La decisione di portare il costo del denaro ad una forchetta compresa fra il 4,75% e il 5% punta a prevenire che il graduale raffreddamento del mercato del lavoro si trasformi in un completo stop. E mostra la determinazione della banca a centrare l'obiettivo di un atterraggio morbido per l'economia, evitando una tanto temuta recessione. E, a questo fine, il costo del denaro - emerge dalle dot-plot della Fed - scenderà probabilmente di altro mezzo punto entro la fine dell'anno. "Ci muoveremo velocemente o lentamente" a seconda delle necessità, ha detto Jerome Powell, sottolineando che la Fed deciderà riunione per riunione e che non si può guardare all'attuale taglio di 50 punti base e pensare che sia la nuova velocità andando avanti.

"L'economia è forte e siamo impegnati a mantenerla così forte", ha assicurato il presidente della Fed, e le previsioni della banca centrale sembrano confermalo. La crescita media del Pil è stimata restare solida al +2% con un tasso di disoccupazione al 4,4% alla fine di quest'anno e un'inflazione al 2,1% nel 2025. Wall Street, che sperava in un taglio da mezzo punto, inizialmente plaude alla banca centrale per il maxi-taglio, poi gira e chiude in territorio 'delusa' da Powell, che non ha mostrato alcuna fretta nel processo di normalizzazione della politica monetaria. Nell'annunciare la sua storica decisione, la banca centrale americana ha ribadito il suo impegno alla massima occupazione e a un'inflazione al 2%, ovvero gli obiettivi stabiliti nel suo mandato.

Entro la fine dell'anno, la Fed stima un ulteriore calo del costo del denaro di mezzo punto, probabilmente 25 punti base per ciascuna delle riunioni rimanenti per il 2024. Dopo un'aggressiva campagna di rialzi dei tassi (11 dagli inizi del 2022) per fermare la galoppata dell'inflazione, la banca centrale ha aperto l'era dell'allentamento monetario, tendendo la mano agli americani alle prese da anni con un elevato costo del denaro che ha reso i mutui e le carte di credito più costosi, rallentando allo stesso tempo il mercato immobiliare. La sforbiciata è anche destinata ad accelerare la crescita degli investimenti, anche se ci vorrà del tempo per vederne gli effetti. Il taglio insomma aiuterà l'economia a due mesi dalle elezioni americane, esponendo la Fed a critiche respinte prontamente da Powell. La banca centrale - ha assicurato - decide sulla base dell'economia, non della politica.

E, in ogni caso, le sue decisioni impiegano del tempo prima di farsi sentire sull'economia. Con la decisione odierna infatti la banca centrale ha scontentato quei democratici che chiedevano un taglio di 75 punti base e tutti i repubblicani che premevano invece per rimandare ogni decisione a dopo il voto. "Questo taglio dimostra che Powell ha atteso troppo per tagliare i tassi", ha commentato la senatrice liberal Elizabeth Warren, chiedendo ulteriori riduzioni del costo del denaro. La Casa Bianca ha invece notato come il taglio è un segno dei progressi compiuti dall'economia americana. La prossima riunione della Fed cade proprio il giorno dopo le elezioni, liberando le mani alla banca centrale anche se i risultati - secondo gli osservatori - non saranno ancora noti.

Per la Fed il taglio in un contesto di economia solida ma in rallentamento è una novità. Mai in passato si è trovata infatti in un simile situazione. L'obiettivo di Powell è quello di un atterraggio morbido, che regalerebbe una vittoria per la Fed. Negli ultimi sei cicli di allentamento monetario dal 1989, solo in due casi - nel 1995 e nel 1998 - la banca centrale americana è riuscita a evitare una recessione.

Rodolfo Ricci

( 19 settembre 2024 )

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